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  • Bogliacino sul Napoli|: 'Può arrivare in alto'

    Bogliacino sul Napoli|: 'Può arrivare in alto'

    • Vincenzo Vitiello

    Mariano Bogliacino, centrocampista del Lecce ed ex calciatore del Napoli ai microfoni di  NapoliSoccer.NET, parla dell'esperienza in azzurro, del suo infortunio e degli obiettivi da perseguire a livello personale e con la squadra salentina nella presente stagione.
    'Un’affinità tra il Lecce e il Napoli in cui ho militato in serie C? Quando stavo al Napoli, l’anno di serie C, ricordo che quella era una squadra costruita per vincere il campionato e anche questo Lecce secondo me è fatto per vincere. Noi siamo la squadra più forte di tutto il nostro girone e vogliamo vincerlo. Sappiamo bene che non sarà facile, però se vogliamo riuscirci, dobbiamo avere come riferimento proprio quel Napoli. La mia avventura partenopea? Ho tanti ricordi belli, che nessuno può cancellare dalla mia mente. Mi ricordo l’ultima partita in serie B contro il Genoa, che fu una festa bellissima -prosegue Bogliacino a NapoliSoccer.NET-  A rendere tutto ancor più bello fu il gemellaggio tra le due tifoserie. Ricordo anche che dopo la promozione in A, arrivati all’aeroporto venne tanta gente a salutarci. Quel bagno di folla fu un'emozione grande. Mi è dispiaciuto lasciare Napoli? Si molto. Ho fatto tutta la mia carriera in Italia, ma Napoli mi ha dato la possibilità di farmi conoscere al grande pubblico della serie A. Oltre alla massima competizione italiana, con il club azzurro ho anche giocato in Europa. Non stavo giocando molto e quella voglia matta che avevo di scendere in campo, mi ha costretto ad andar via.  Il motivo della mia partenza da Napoli è che non trovavo spazio ed al tempo stesso volevo dimostrare tutto il mio valore. Mister Mazzarri voleva che restassi, ma non mi andava di fare panchina e andai via per giocare un pò di più. Dove può arrivare questo Napoli? Il Napoli può arrivare in alto. E’ un gruppo consolidato, con grandi giocatori e con un mister che lavora bene, per cui può arrivare molto in alto. Se mi dovesse chiamare il Napoli? Tornerei sicuramente . Sono legato alla città ed ho anche due figli che sono nati lì. Ho ancora molti amici al di fuori del calcio nella città partenopea, ecco perché considero Napoli la mia seconda città. Ho mai pensato di lasciare il calcio dopo l'infortunio? No, non ho mai pensato di lasciare il calcio, poiché ero giovane. Non è facile ritornare a giocare dopo che hai avuto un grande infortunio. In quei giorni pensavo solo a lavorare e ritornare più forte di prima, il periodo più brutto fu quello della convalescenza. Vedevo tutti fare la cosa che più mi piace fare al mondo: giocare al pallone, mentre io dovevo stare fermo. E’ una cosa brutta per la quale non trovo neanche le parole giuste per spiegarla. I miei obiettivi? Giocare il più possibile e vincere il campionato con la maglia del Lecce. Giocare la maglia 10 al San Paolo che effetto mi ha fatto? L’emozione è stata tanta.Da piccolo ho sempre seguito il campionato italiano, giocare con la maglia numero 10 che fu del grande Diego Maradona, per me che sono latino americano, è stata un’emozione unica. La felicità era tale che ad oggi non trovo le parole giuste per esprimerla. I  vecchi compagni? Sono cambiati tanti giocatori nel Napoli, per cui non mi sento spesso come succedeva in passato con i miei ex compagni. Ho un ottimo rapporto con Walter Gargano, che ora è andato via. Prima che partisse ho sentito anche il Pocho. Amodio lo sento ancora? Ogni tanto ci sentiamo, siamo stati insieme a San Benedetto ed a Napoli, attualmente gioca con il Penarol. Il  mio compagno di squadra Falco? E’ il futuro del calcio italiano, è un ragazzo molto giovane, un mancino che gioca sull’esterno. E’ un giocatore molto rapido che vede molto bene la porta, credo sia un ragazzo che farà carriera. Qualche mio connazionale che vedrei bene al Napoli? Ramirez mi piace molto, ora però è andato in Inghilterra. Purtroppo qui non vedo bene le partite del campionato uruguaiano, per cui non so se c’è qualche altro giocatore che farebbe al caso del Napoli o no. Dispiaciuto non giocare con la mia Nazionale? Si tantissimo, ritengo che sia bellissimo rappresentare la propria Nazionale in giro per il mondo. Purtroppo ad oggi non ci sono i presupposti per entrare a far parte della celeste. La Nazionale, costruita da Tabarez, è un gruppo forte fatta da tanti giovani che si stanno togliendo molte soddisfazioni. Il picco più alto della mia carriera è stato quando ho giocato a Napoli, purtroppo - ha concluso Bogliacino a Napolisoccer.NET – però non è mai arrivata la convocazione, ciò mi è dispiaciuto non poco. Sono però ugualmente contento della carriera che ho fatto e che sto facendo'.
     


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