Sara'un Bologna bisognoso di punti quello che domenica prossima al 'Franchi' affrontera' una Fiorentina anch'essa reduce da uno stop in campionato, quello di Roma. Il sapore del Derby dell'Appenino, come in passato è stato definito lo scontro calcistico fra le città di Firenze e quella dotta, da un po' di anni a questa parte non assume piu' quel sapore di alta rivalità che l'aveva caratterizzata fra metà anni '80 e fine dello scorso millennio. Sta di fatto che la prevendita viaggia fiacca, quasi meno attrattiva dell'ultima sfida del girone di qualificazione d'Europa League in programma stasera contro il Dnipropetrovsk. E se per Stefano Pioli che si gioca a Firenze una parte importante del suo futuro sulla panchina del Bologna, quasi certamente sono previsti applausi da parte del 'Franchi' visto il suo status di ex giocatore gigliato, indimenticato, nonostante le stagioni altalenanti della Fiorentina a inizio anni '90, indifferenza o quasi ci sara' per Michele Pazienza, altro ex, che decide di fuggire della rosa guidata da Cesare Prandelli perchè poco utilizzato, e così comunico' all'ufficio stampa viola di allora, non era rientrato neanche nell'album della figurine Panini che potesse accertare il suo status di giocatore. Applausi meriterebbe Cesare Natali fra i pochi a salvarsi nel biennio con Sinisa Mihajlovic e Delio Rossi allenatori, già attore non protagonista, ma comunque utile delle annate belle in Champions League, fra cui la storica vittoria ad Anfield contro il Liverpool. Discorso diverso per Alino Diamanti, figlio di Prato, acquistato dalla Fiorentina quando si chiamava Florentia viola post fallimento, e fermato nella sua avventura a Firenze da un doppio pneumotorace che ne limito' l'utilizzo da parte dell'allora tecnico Alberto Cavasin.