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  • Bologna:| Un milione a Intermedia

    Bologna:| Un milione a Intermedia

    Il salvataggio del Bologna e la sua messa a punto finanziaria sono costati — finora — al club 861 mila euro. 861 mila euro più Iva, a conti fatti poco più di un milione. Le fatture (due fin qui) emesse da Intermedia per il lavoro svolto nel 2010 e nel 2011 sono state già pagate. La prima era di 273 mila euro, la seconda di 588 mila, ma ne restano altre da saldare.

    La cifra colpisce se confrontata con i piccoli numeri rossoblù, ma dalla società di consulenza che fa capo a Giovanni Consorte fanno presente che è quasi risibile se paragonata ai prezzi vigenti sul mercato, e che è figlia di un lavoro che ha toccato diversi aspetti della gestione (non solo la due diligence, ma anche il sostegno legale, quello per la vendita degli immobili, l’attività contabile e via dicendo). L’operazione finanziaria è poi valsa la salute e la salvezza di un club che un anno fa era a un passo dal fallimento. C’è chi tra i soci faceva poi notare che la parcella in questione «equivale a quella pagata a un valido procuratore». E in effetti il lavoro svolto da dicembre del 2010 ad oggi costerà al Bologna come l’impegno dell’agente di Antonsson. Ma c’è pure chi si è lamentato e interrogato sulla parcella di Intermedia.

    Tra i soci qualcuno scuote la testa e vorrebbe fare tutto in casa, senza affidarsi ancora all’advisor esterno. A Intermedia, che ancora oggi offre servizi (richiesti) per il Bologna, rimangono da incassare 333 mila euro rateizzati in 6 tranche. Le tensioni tra soci esistono da sempre e le fibrallazioni non mancano. Marco Scapoli ieri sera a ètv spiegava: «A giugno la perdita sarà di 2 milioni. Se chiudiamo con questo bilancio, è il migliore degli ultimi 10 anni». Evidentemente a qualcuno non basta. Nei primi mesi dell’anno alcuni soci non del Bologna ma di Intermedia, tra cui l’ex patron rossoblù Alfredo Cazzola, avevano sollevato preoccupazione per il maxi impegno che la merchant bank si era presa per salvare il Bologna dal fallimento. Ma poi, una volta traghettato il club verso acque più serene dal punto di vista del bilancio, Intermedia è tornata ad occuparsi quasi esclusivamente delle restanti attività e a concentrarsi sulla prossima quotazione in borsa.

    Gli 861 mila euro (più Iva) del Bologna finiranno nelle casse di Intermedia, di cui fanno parte diversi soci rossoblù, tra cui il presidente Albano Guaraldi e Riccardo Yen. Proprio con azioni della merchant bank e con alcuni immobili, il presidente rossoblù ha acquistato le quote di diversi soci che negli ultimi mesi hanno deciso di sfilarsi. Se ne sono andati Bernini, Muriana, Fiori, e di recente anche Scapoli che però è uscito con la sua Biochimica ma rientrerà come persona fisica. Hanno poi ridotto i loro investimenti Yien, Setti e lo stesso Consorte. Ora i soci del Bologna sono 21 ma con il tempo diventeranno sempre meno, visto che il progetto è quello di snellire la compagine societaria in modo da semplificare le operazioni future. Al contrario la fetta di torta di Guaraldi è sempre più corposa. Da ottobre ha superato il 21,3% di Massimo Zanetti. In futuro potrebbe uscire di scena anche Giovanni Consorte. Il numero uno di Intermedia non ha mai fatto segreto di voler farsi da parte, una volta portato a termine il suo compito.

    Lunedì prossimo ci sarà un altro cda nel quale si discuterà anche del mercato. Roberto Zanzi è già al lavoro per cercare centrale, terzino destro e centrocampista. Prima però dovrà cedere i giocatori in esubero (sono otto, visto che Pasi è quasi certo di finire al Modena) o almeno provarci, e questa sarà forse l’impresa più ardua perché la rosa del Bologna è molto vasta ma in pochi hanno trovato spazio e l’occasione per «farsi vedere». Assieme all’aspetto tecnico, si parlerà di numeri e conti (il 31 dicembre è una data chiave per i bilanci) e dell’albergo di Carloforte, unico degli immobili di Porcedda e dei Menarini rimasto invenduto. Il 19 dicembre si terrà poi l’assemblea a cui parteciperanno tutti gli azionisti, e nell’arco della quale i consiglieri dovranno render conto di quel che è stato e di quel che sarà quindi relazionare scelte, progetti e numeri. Potrebbe venir ridiscusso anche il patto di sindacato, nell’occasione. E chissà se vi parteciperà anche Massimo Zanetti. Insomma, dopo la partita con il Milan e dopo quella con il Genoa, sarà tempo di tirar le somme non solo calcistiche ma anche dell’operato del nuovo Bologna, a un anno dal suo salvataggio.

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