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  • Bologna, Verdi: 'Non sono più milanista, patto segreto con Di Francesco'

    Bologna, Verdi: 'Non sono più milanista, patto segreto con Di Francesco'

    Il trequartista del Bologna, Simone Verdi ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Sto bene. Con il Napoli ho giocato la prima vera buona partita. Con il Torino non è andata male. Con il Benevento sono stato sotto il mio standard. Le prime due partite sono andate bene. Un buon pari col Torino e la vittoria importante a Benevento con un buon Donsah che ha dimostrato che può dare molto". 

    "Ora Fiorentina e poi Inter, serve il miglior Verdi? Il miglior Bologna, soprattutto. Dobbiamo ripartire dai primi settanta minuti fatti con il Napoli alla grande. Quel risultato (0-3) è bugiardo, gli abbiamo tenuto testa bene. Ora la squadra mi sembra superiore, ci siamo rinforzati in difesa, uno come De Maio ha personalità, è importante per lo spogliatoio". 
    "Tra i viola stimo Astori e Chiesa, temo Simeone e un po' Thereau, scambierei la maglia con Badelj. Nell'Inter stimo Vecino e D'Ambrosio, temo Icardi e Perisic, scambierei la maglia con Borja Valero". 

    "I nostri obiettivi? Ovvio: salvarci prima possibile e poi vedere. Per fare un grande risultato tipo quello dell'Atalanta dello scorso anno ci vuole il gruppo e loro lo avevano. Comunque, escluse le sei super big, Lazio inclusa, il Torino è la più forte". 
    "I miei obiettivi? Migliorarmi e superare i 6 gol che ho segnato nella passata stagione. Uso indifferentemente sinistro e destro? Ci sono nato, è una fortuna, calcio con tutti e due i piedi, nello stretto e in certi casi uso più il mancino. Utilizzo la mano destra".

    "La Nazionale: sogno Mondiale? Lo dirà il campo, ma la concorrenza è forte. Sono ancora milanista? No, da quando sono professionista non sono più legato sentimentalmente a un club, mio padre e mio fratello lo sono. Io ho avuto varie fasi: interista per Ronaldo, juventino per Del Piero, milanista per Shevchenko". 

    "Il numero 9 lo usavo da bambino al paese, Travacò Siccomario nel Pavese. Ho sostenuto un’associazione (Arianna e i bambini felici) che ha organizzato una partita tra donne, si aiutavano i bambini che soffrono di malattie al fegato". 

    "L'amore? Da otto mesi c'è Laura. Sono contento. Io sono tranquillo, abito più vicino al centro di Casteldebole che al cuore della movida. Simpatizzo per la Fortitudo, tutto merito di Gloria Gardini dell’ufficio stampa che mi ha dato dei biglietti. Il basket mi piace".

    "A Bologna ho fatto il salto di qualità, è la squadra con la quale sto facendo meglio in Serie A. Donadoni è stato indispensabile per questo salto di qualità. Lo devo ringraziare. M ha tirato fuori tanto e nei rapporti umani è super. E’ uno che fa fatica ad arrabbiarsi. Poi c’è il Sarri di Empoli. Che ti fa allenare divertendoti. Ed è bravissimo a preparare le partite". 

    "Le esperienze di Eibar nella Liga e di Carpi nella bassa Serie A sono servite? La Spagna è stata la prima volta lontano dalla famiglia. Ho avuto pochi spazi, ma sono cresciuto come persona. A Carpi Castori si fidava forse più dei suoi della promozione, ma ho imparato ad allenarmi bene e con la doppietta di Udine all'ultima giornata forse mi sono guadagnato il Bologna". 

    "Tatuaggi ne ho, ma non farei tutto il corpo e tutte le braccia. Biondo platino mi sono fatto pure io, in Spagna, per provare. Una cavolata. Non lo farei più. Impossibile piacere più di Mirante. Ho stretto un patto con Di Francesco, è segreto e tale deve restare. Una roba di amicizia che può essere anche di campo. Se tutto va bene, a fine campionato verrà svelato". 

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