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  • Bolognamania 2013: migliori, peggiori, sorprese e delusioni, i voti al Bologna

    Bolognamania 2013: migliori, peggiori, sorprese e delusioni, i voti al Bologna

    Con la risicata vittoria per 1-0 sul Genoa firmata dal gol di Alessandro Diamanti, si è chiuso un 2013 abbastanza avvilente per il Bologna: una risicata salvezza arrivata nello scorso campionato a due giornate dal termine, poi un mercato che ha impoverito una squadra già debole e i grandissimi problemi registrati quest’anno, che hanno portato Stefano Pioli proprio a fine 2013 a un passo (forse anche molto meno) dall’esonero, per far posto alla suggestiva prima panchina per Roberto Baggio. Per ora il successo sul Genoa ha allontanato l’esonero, ma il 2014 per il Bologna si preannuncia a dir poco turbolento.

    IL MIGLIORE: Il Bologna che non c’è più. Già, qualcuno si stupirà leggendo quella definizione, ma il riferimento è a quei tre big che lo scorso anno fecero la differenza per la salvezza e che in estate il Bologna ha ceduto o non confermato. Alberto Gilardino, 13 gol senza rigori e un paio di gol regolari annullati, Saphir Taider, tanto movimento e anche i primi gol in A in mediana, Manolo Gabbiadini, che da esterno con Pioli ha vissuto la stagione della consacrazione. Tre pilastri persi rispettivamente destinazione Genoa, Inter e Sampdoria che mancano come il pane a questo Bologna e mancheranno al Bologna 2014, perché sostituiti male o non affatto sostituiti. Il Bologna li ha avuto solo per metà 2013 e la differenza si vede tutta.

    IL PEGGIORE: Albano Guaraldi. Per un Bologna che lentamente va alla deriva e che se si salverà nel 2014 lo farà solo per il livello sempre più basso della serie A, la palma del peggiore va a chi sta sulla plancia di comando. Squadra depauperata in estate, rinnovi di contratto a cifre folli (Pioli e Diamanti su tutti, ma anche Kone non scherza) che stanno mettendo il cappio a una società che ha già un monte ingaggi tra i primi dieci della serie A: la fiducia in Zanzi ha portato a questo, fino al dietrofront di fine 2013 con la ritrovata collaborazione – anche per evitare una causa quasi certamente persa – con Bagni. Al Bologna si naviga a vista, con conti sempre in rosso nonostante una squadra sempre più debole e che quest’anno rischia come non mai: inoltre, l’ultima settimana insegna (Pioli è arrivato al Genoa da esonerato, per poi essere confermato), non c’è la minima coscienza su come gestire situazioni critiche. Un disastro da cui solo con una cospicua dose di fortuna si può uscire indenni, prolungando peraltro poi l’agonia per un altro anno.

    LA SORPRESA: Panagiotis Kone. Se proprio il finale del 2012 aveva visto l’esplosione di Panagiotis Kone, con i due supergol che avevano steso il Napoli prima in campionato (la sforbiciata che gli è valsa la prestigiosa candidatura al Fifa Puskas Award per il gol più bello dell’anno) e poi in Coppa Italia, il 2013 è stato l’anno della vera consacrazione per il greco, autore di 8 reti in serie A nell’anno solare 2013 e attualmente capocannoniere della squadra insieme a Diamanti. Arrivato a Bologna come incognita, dopo l’anno di Brescia, Kone ha saputo elevare il suo rendimento in zona gol anche grazie a Pioli, diventando giocatore prezioso di questo Bologna e uomo-mercato finito nelle mire di diversi club italiani ed europei. Con l’augurio, a fine 2014, di non dover rimpiangere anche lui.

    LA DELUSIONE: Rolando Bianchi. Arrivato in estate a costo zero dal Torino, non aveva certo un compito facile, dovendo rimpiazzare un grande bomber come Alberto Gilardino che a sua volta aveva raccolto il testimone da un altro attaccante di razza come Marco Di Vaio. Però probabilmente anche i più pessimisti non avrebbero pronosticato l’arrivo a Natale con la miseria di una sola rete realizzata: l’inizio difficile con qualche acciacco, poi il posto da titolare perso a favore di Cristaldo, il gol di Bergamo reso inutile dalla papera di Curci (altra delusione dell’anno) e il nuovo oblio. E’ l’immagine, Bianchi, di un attacco che dopo l’abitudine ai grandi bomber è arrivato a metà stagione con tre gol complessivi, uno a testa per Bianchi, Cristaldo e Moscardelli. Troppo poco per una squadra che si deve salvare, troppo poco per un ragazzo che, complice lo status da svincolato, ha strappato un triennale da circa 900.000 euro netti a stagione.

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