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  • Bolognamania: benvenuti nell'incubo

    Bolognamania: benvenuti nell'incubo

    E poi, un bel giorno, la città incantata di Bologna si svegliò. E si ritrovò nell’incubo. Sembra l’inizio di una di quelle fiabe che ci leggevano da bambini, magari per tenerci un bel po’ sulle spine in attesa dell’immancabile lieto fine. In casa Bologna, però, il lieto fine potrebbe non esserci e questo, dopo settimane di favole (Bianchi che vale Gilardino, la squadra che non era più debole dello scorso anno e altre facezie simili), ora forse lo hanno capito tutti. Dopo quindici giornate il bilancio del Bologna è a dir poco preoccupante: 12 punti in classifica, penultimo posto davanti solo al povero Catania – che sia un caso che sono le uniche due società che in estate hanno sistematicamente venduto i loro pezzi migliori rimpiazzandoli con giocatori di secondo piano? – e un calendario che di certo non sorride, con la trasferta sul campo della Fiorentina in arrivo e più in generale un inizio di 2014 durissimo con la trasferta di Catania e l’inizio del girone di ritorno con Napoli, Udinese, Milan e Roma nelle prime sei giornate.

    Più in generale, i numeri del Bologna sono semplicemente atroci da venticinque partite a questa parte, dal Bologna-Juventus 0-2 dello scorso marzo ad oggi: nelle ultime venticinque uscite di campionato, infatti, il Bologna ha vinto solo tre volte, con dodici pareggi e dieci sconfitte. 21 punti totali, 0,84 di media a partita, 23 gol fatti e 44 subiti. Eccolo, il frutto del lavoro di Albano Guaraldi, Roberto Zanzi e Stefano Pioli. E se almeno il mesto finale della passata stagione aveva comunque portato la salvezza, l’inizio di quest’anno sembra far presagire uno scenario ben diverso, vista la debolezza della squadra e l’organizzazione che altrove si percepisce sempre e in casa Bologna molto raramente. Dall’inizio del ritiro – cinque mesi di lavoro – questo Bologna, amichevoli comprese, ha vinto due sole partite contro avversarie di massimi campionati (il Cagliari che Lopez disegnò, per motivi incomprensibili, col 4-2-3-1, e il Livorno con gol del redivivo Crespo), rimediando spesso vittorie risicate se non figuracce anche contro squadre di serie B.

    In situazioni del genere, il mercato di gennaio è l’ancora di salvezza perfetta per cercare di mettere un rattoppo e sperare di trovare soluzioni tecniche accettabili. Già, peccato che sul bilancio del Bologna ci sia scritto a chiare lettere che per provvedere alle scadenze di febbraio sarà importante fare le “opportune operazioni di mercato”. Ovvero, reperire un po’ di liquidità, cosa che generalmente si fa cedendo e non acquistando, per quanto più di qualche dirigente si sia affrettato a segnalare che non servirà vendere i big. Fatto sta che a questa squadra senza arte né parte, con una difesa che prende regolarmente gol anche quando il portiere fa il suo dovere come nelle ultime tre uscite, con centravanti che insieme hanno segnato in tutto tre gol e con una mediana da media serie B, tolto Perez, servirebbero parecchi innesti. Ma credere a un miglioramento della squadra nel mercato di gennaio sarebbe proprio come credere alle favole a cui in tanti hanno abboccato a inizio stagione.

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