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  • Bolognamania:| Buon senso e fortuna

    Bolognamania:| Buon senso e fortuna

    Finalmente è arrivata la prima vittoria del Bologna in questo campionato. La prima dell'era Guaraldi, dopo ben sette mesi di agonia, la prima al debutto di Stefano Pioli, la prima in cui il Bologna segna su azione e la prima in cui non subisce gol. Meglio di così, davvero, l'avventura del tecnico parmense sulla panchina rossoblù non poteva iniziare. Ma quali sono stati gli ingredienti del colpaccio in quel di Novara? Un po' di fortuna, quella che il Bologna finora non aveva mai avuto, e un po' di buon senso dalla panchina, e anche lì con Bisoli non è che i rossoblù fossero messi benissimo. Tecnico di impatto, l'uomo di Porretta, ma ben presto l'ottimismo di inizio stagione si è sgretolato con le evidenze del campo, rese più dolorose dalle scelte dell'allenatore, andato in overcoaching fin dalla prima giornata, con trequartisti in fascia, mezze ali terzini e vecchie carcasse preferite a giocatori ben più pronti.

    Con Pioli la ricetta è stata: semplicità. Terzini destri a destra, mancini a sinistra, mezze ali nel loro ruolo e pure un po' di coraggio, con Acquafresca e Di Vaio schierati dall'inizio. E gli audaci, si sa, sono aiutati dalla fortuna. Infortunato Diamanti, colpito duro a una costola, Pioli ha usato il coraggio, ha rischiato tutti assieme Ramirez, Acquafresca e Di Vaio, fino a quel punto mai impiegati contemporaneamente, e ha vinto la partita proprio grazie a una perla di Ramirez poi doppiata dal contropiede di Acquafresca (prima e dopo, un paio di clamorosi errori di Di Vaio, che prosegue nel suo digiuno arrivato ormai a 14 gare ufficiali). Senza dimenticare la mano arrivata dal destino, con il Novara che già nel primo tempo si è dovuto giocare due cambi, trequartista e portiere titolare - scontro terribile: un sincero in bocca al lupo a Ujkani - restringendo così le scelte di un Tesser apparso comunque molto nervoso per un arbitraggio che al termine della gara è risultato equo, nonostante un paio di interventi rischiosi in area rossoblù.

    Un Pioli dunque bravo e fortunato nella sua prima uscita, con tanto di rasatura post-partita scaramantica. Il tecnico in queste due settimane è riuscito a lavorare sulla testa dei giocatori e ora il trittico Lazio-Chievo-Atalanta sarà subito un test attendibile, fermo restando che i tre punti di Novara non cancellano il fatto che il Bologna sia una squadra costruita male e che dovrà sudare molto per salvarsi. Però al primo colpo Pioli rischia di aver trovato subito la quadratura del cerchio. Manca un regista? Lo farà Ramirez, stando 10-15 metri più avanti rispetto al classico 'centromediano metodista' di antica memoria. Con Mudingayi vertice basso intento solo a recuperar palloni e non anche a impostare il gioco come voleva Bisoli, con due mezze ali da scegliere tra Perez, Pulzetti, Kone e Casarini che dovranno dare una bella mano in entrambe le fasi di gioco. In avanti sempre due punte, perché l'idea di Pioli è quella di sfruttare una rosa evidentemente sbilanciata in attacco. Semplicità, buon senso, pochi ma chiari concetti per provare a risalire la china. 

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