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  • Bolognamania: Destro, la storia della perseveranza

    Bolognamania: Destro, la storia della perseveranza

    • Greta De Cupertinis
    C’era una volta Mattia Destro relegato in panchina, dopo esser stato l’attaccante principe degli ultimi anni, costretto a guardare le gesta dei compagni da lontano un po’ per scelta tecnica ed un po’ per una condizione fisica non ottimale. C’era una volta Mattia Destro ad un passo dalla cessione a gennaio o a giugno, con all’attivo 0 gol in due mesi e una strada che sembrava ormai lontana da Bologna.

    C’è oggi Mattia Destro attaccante titolare, con un entusiasmo ritrovato al fianco di Palacio e Verdi, ancora lontano dalla sua condizione atletica migliore seppur quel salto compiuto ieri al momento del gol abbia dimostrato come di fatto sia cresciuto tanto nelle ultime settimane. E c’è appunto  oggi un Mattia Destro divenuto protagonista con la rete del pareggio ieri pomeriggio contro il Cagliari, il suo secondo gol in 11 presenze stagionali, capace di mostrare ancora qualcosa di bello e sempre più parte integrante della squadra.

    Il bomber di Ascoli insegna con la sua perseveranza uno dei più grandi concetti di sempre: il lavoro paga sempre, così come la costanza e lo spirito di sacrificio. L’occasione per tornare a far parte degli 11 titolari è arrivata con l’infortunio del compagno Di Francesco ma Destro sta dimostrando che merita di far parte dell’attacco rossoblù e che può ancora segnare ed essere importante per questo club.

    “Il mister ha ragione quando dice che si aspetta di più da me, io stesso sono il primo che vuole migliorare. Devo soltanto ringraziare questa città e i tifosi che da quando sono qui mi stanno sempre e solo appoggiando, anche nelle occasioni in cui non gioco bene” – ha ammesso il centravanti del Bologna, tornando a parlare dopo mesi davanti ai microfoni – “Ho passato un periodo negativo in cui non sono riuscito a dare il massimo, ora invece mi sono ripreso”. La speranza è che ingranata la marcia, Mattia Destro non si fermi più. C’è da lavorare sì, ma c’è anche la possibilità di potersi divertire.

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