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  • Bolognamania:| Giovane e... da battaglia

    Bolognamania:| Giovane e... da battaglia

    • Alessandro Mossini

    Con il botto Diego Perez, fulcro del centrocampo nel sorprendente Uruguay di Tabarez al Mondiale, si è chiuso il mercato del Bologna, arenatosi proprio sul più bello su una punta. Un mercato comunque da promuovere senza alcun dubbio, visto che in tutto sono arrivati ben diciotto giocatori tra rinforzi per la prima squadra e giovani da aggregare alla Primavera. La nuova proprietà ha subito dato un deciso cambio di rotta sulle strategie di mercato, visto che dopo la gestione Menarini fatta di svincolati, prestiti gratuiti e giocatori a fine corsa ha notevolmente ringiovanito la rosa, acquistando calciatori futuribili e mettendo le mani, nella maggior parte dei casi, su almeno metà cartellino. E' il caso di Ekdal dalla Juventus, che ritroverà a Bologna Malesani dopo l'esperienza di Siena, o di Krhin dall'Inter, acquistati in comproprietà così come Morleo dal Crotone, il miglior terzino sinistro della B dello scorso anno, e come Riccardo Meggiorini, arrivato al 50% dal Genoa dopo la buona stagione di Bari, condita da 5 gol e tanto lavoro sporco.

    Preso l'affidabile svincolato Lupatelli come vice-Viviano, i pochi prestiti sono stati 'spesi' su acquisti mirati: Rubin per il ruolo di terzino sinistro, arrivato dal Torino nello scambio di prestiti con Bernacci (prima dei problemi dell'attaccante romagnolo), Esposito dal Genoa - comproprietà rinnovata tra Genoa e Lecce, non potevano esserci altre formule - oltre ai giovani Siligardi e Radovanovic da Inter e Atalanta, entrambi classe '88 per i quali sono già stati impostati discorsi per la comproprietà (per lo slavo c'è già il diritto di riscatto fissato). Poi, gli acquisti a titolo definitivo: Cherubin dal Cittadella, uno dei centrali difensivi dal rendimento più altro nella B dello scorso anno, Garics dall'Atalanta per il ruolo di terzino destro titolare, il talentino Gaston Ramirez del Penarol, 5 milioni di euro e un futuro da predestinato, tanto che pur essendo un classe '90 Tabarez lo tiene già d'occhio, e Perez dal Monaco, arrivato al termine di una telenovela durata due mesi per un Bologna sempre più 'Celeste', con quattro uruguagi contando anche Gimenez e Britos.

    E, come detto, s'è lavorato molto anche per le giovanili: Longo è andato a pescare in Spagna Manu Gavilan, attaccante classe '91, e Juancruz Armada, terzino sinistro del 1992, entrambi nazionali juniores, sfruttando il fatto che le rispettive squadre, Betis e Atletico Madrid, non li avevano ancora firmati con contratti da professionisti (circa 500mila euro il costo complessivo dei due giocatori). Poi è arrivato il senegalese Tine, svincolato dall'Udinese, e in comproprietà il nazionale juniores sloveno Mitrovic dall'Inter. Giovane, rognoso (la coppia Mudingayi-Perez è tra le migliori del campionato a livello di interdizione e fisicamente tutta la squadra è tostissima), di prospettiva: così Sergio Porcedda ha costruito il suo primo Bologna. L'insperato pari con l'Inter ha dato fiducia ed entusiasmo e a Casteldebole si respira una bella aria. Nell'ultimo vorticoso giorno di mercato è mancata la ciliegina sulla torta, la punta: rotta sul più bello la trattativa per Pozzi - troppi 4,2 milioni per la metà - e sfumati Okaka e il colpo a sorpresa, Fenin dall'Eintracht Francoforte, se la lacuna si confermerà tale il Bologna agirà a gennaio, magari sfruttando i 5 milioni arrivati dalla cessione a titolo definitivo di Osvaldo all'Espanyol.

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