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  • Bolognamania: Il centravanti e il cerino (in mano al Bologna)

    Bolognamania: Il centravanti e il cerino (in mano al Bologna)

    A Casteldebole sperano che Roque Santa Cruz da Asuncion, anni 31, dica sì. Pareva fatta, poi un ripensamento e il rinvio prima di decidere il proprio futuro che il paraguaiano più scegliere liberamente essendo svincolato dopo il ricco quadriennale al Manchester City, chiuso con due anni di prestito in Spagna, al Betis e al Malaga. Attaccante – ma non bomberissimo – di classe con un pedigree di valore e qualche acciacco di troppo alle spalle, è stata l’ultima idea del Bologna per cercare di tamponare la falla creatasi con la mancata conferma di Alberto Gilardino: negli ultimi due anni Santa Cruz ha giocato due stagioni discrete – ma mai da titolare alla Gila, 90 minuti a partita per tutto il campionato, e con meno gol all’attivo – ed è un attaccante diverso dal biellese, più manovratore e meno finalizzatore. Il Bologna ha offerto un biennale da 1,2 milioni di euro, tanti: un ingaggio giusto per il valore del giocatore, ma troppo elevato per una società che deve ancora rimpiazzare Perez, trovare un portiere, comprare due terzini e un’altra punta oltre a Santa Cruz, per i motivi già scritti poco sopra.

    Santa Cruz ci sta pensando, avendo tante altre offerte sul tavolo: se da una parte, infatti, la moglie Giselle ha detto no a Inghilterra, Stoke, e Germania, Amburgo (che offriva un biennale a due milioni), dall’altra la corposa offerta turca del Kasimpasa, la stabilità data dalla possibile permanenza a Malaga o altre destinazioni esotiche – Palmeiras e Al Nasr – hanno comprensibilmente solleticato il giocatore, che peraltro da anni devolve una parte degli ingaggi alla sua fondazione che aiuta i bambini poveri del Paraguay. Se la risposta definitiva sarà un no, come fa temere il ripensamento sul volo verso l’Italia, il Bologna resterà col più classico dei cerini in mano e dovrà trovare alternative in tutta fretta. Il preferito di Pioli, anche più di Santa Cruz, resta ovviamente Alberto Gilardino, vicino però al passaggio alla Roma nello scambio che porterebbe Borriello al Genoa: Preziosi ha già ricordato due volte a Guaraldi che c’è un foglio scritto con un prezzo per l’attaccante (5 milioni per l’intero cartellino) e una corsia preferenziale per il Bologna. Ma a Casteldebole manca liquidità e si è preferito guardare altrove, mentre c’è anche chi è riuscito a incolpare Gilardino – reo di non si sa cosa – del mancato ritorno a Bologna. Follia.

    In questo quadro a tinte fosche, al Bologna resterebbe l’ipotesi Rolando Bianchi, che con i chiari di luna rossoblù non sarebbe nemmeno malaccio, ma non è esattamente il preferito di Stefano Pioli: un pupillo del mister rossoblù sarebbe Sergio Floccari, già cercato nella passata stagione, ma è vicino a rinnovare il suo contratto con la Lazio. Col passare dei giorni l’opzione Bianchi potrebbe risalire, anche per mancanza di alternative. Ah già, e poi c’è Robert Acquafresca. Che a Bologna non vuole restare e non si è mai integrato alla grande nella realtà rossoblù, ma resta un ragazzo da 40 gol (gran parte a Cagliari) in serie A pur essendo un 1987. L’hanno chiesto (gratis, ovviamente) alcune dirette concorrenti del Bologna e il Sunderland di Di Canio, i rossoblù vorrebbero monetizzare. Ma avanti di questo passo rischia di essere l’unico centravanti in rosa ancora a lungo. 

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