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  • Bolognamania: la spada di Damocle dei riscatti

    Bolognamania: la spada di Damocle dei riscatti

    Toccata finalmente, passo dopo passo – cinque pareggi consecutivi, con l’ultimo sul campo dell’Atalanta – la fatidica quota dei 40 punti, il Bologna può cominciare a pensare senza indugi alla stagione che verrà, cercando di sfruttare un vantaggio non da poco rispetto a diverse future concorrenti, ovvero sapere già chi sarà il tecnico della prossima stagione con la conferma (salvo clamorosi colpi di scena, visto il rinnovo appena firmato) di Stefano Pioli. Detto più volte in questa rubrica di quanto sia fondamentale trattenere Diego Perez, in scadenza di contratto, il primo nodo da risolvere riguarda i riscatti, ovvero quei giocatori su cui il Bologna ha già impostato alcuni accordi la scorsa estate per una possibile conferma.

    Il caso più importante in casa Bologna riguarda ovviamente Alberto Gilardino, autore di una stagione che ha ricordato quelle dei tempi d’oro del bomber biellese: 13 gol senza rigori, con due reti valide annullate e tanto lavoro sul campo. Il tassametro di presenze e gol in serie A continua a correre e il Bologna deve assolutamente trattenerlo: è in prestito dal Genoa ma ormai dalla scorsa estate si è detto dell’accordo tra le società per il riscatto bolognese del 50% cartellino. Contorni nebulosi, prima il milione e 300.000 euro di prestito oneroso presentato da Guaraldi come una caparra per la futura comproprietà, poi la cessione di Portanova a gennaio e ora una cifra che resta da definire e che dovrebbe aggirarsi sui 2,5 milioni. Ma Gilardino è un pilastro e il Bologna deve superare ogni ostacolo, compresa la richiesta di ingaggio che farà l’agente, Bozzo, dopo il milione e 300.000 euro più bonus vari legati a gol e presenze di quest’anno.

    Gli altri riscatti possibili riguardano Motta (per metà cartellino), Curci e Guarente, per complessivi cinque milioni: una spada di Damocle che pende sulla testa del Bologna, con scenari ben diversi tra loro. Per Motta – un milione per la metà e ingaggio in aumento – la conferma pare lontanissima visti anche gli scarsi risultati sul campo, per Guarente i costi sono elevatissimi: 3 milioni il riscatto e un ingaggio che il prossimo anno raddoppierebbe, troppo per un centrocampista che ancora non è parso recuperato al 100%. Il Bologna però intende scommettere su di lui, l’accordo sull’ingaggio con l’agente, Bia, pare vicino, ma bisogna limare i soldi da dare al Siviglia fino al milione di euro, forse anche meno, facendo leva sulle casse non proprio floride degli andalusi, che vorrebbero liberarsi del contrattone di Guarente. Infine, Curci: trattenerlo costa un milione e 100.000 euro in più netti di ingaggio, ma il quarto infortunio muscolare stagionale patito a Bergamo, proprio quando i problemi parevano ormai un ricordo, suggerisce prudenza. E, magari, altre soluzioni. Un esempio? Pegolo del Siena, che a giugno si libera a costo zero. 

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