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  • Bolognamania: le risorse sudamericane

    Bolognamania: le risorse sudamericane

    Tutto in una notte. Contro il Milan il Bologna scopre in un colpo solo le sue due risorse sudamericane, l’uruguagio Diego Laxalt e l’argentino Jonatan Cristaldo: rispettivamente “El Valde”,  per quei capelli riccioluti alla Valderrama ora imprigionati dietro le caratteristiche treccine, e “El Churry”, diminutivo di churrasco, la carne che il nonno di Cristaldo gli suggeriva di mangiare in quantità per nutrirsi al meglio viste le umili origini della famiglia. Due gol per Laxalt alla prima presenza assoluta nel Bologna e in serie A, una rete alla Pascutti per Cristaldo nella serata della prima chance da titolare al posto di un Bianchi in crisi di gol e prestazioni e per giunta ammaccato da un pestone. Una notte magica che pareva pronta a consegnare al Bologna tre punti d’oro prima di uno sciagurato finale che, complici anche due sostituzioni palesemente "cannate" da Stefano Pioli che hanno finito per far schiacciare la squadra sulla spinta milanista, ha riservato ai rossoblù e ai due ragazzi sudamericani una beffa atroce.

    Esplosivo il debutto di Laxalt, uno che a Casteldebole aveva già impressionato per la facilità di corsa ma nessuno si aspettava così incisivo. Due gol con dedica alla famiglia, papà Gustavo e mamma Maurita, l’autrice delle treccine ai capelli, perché «hanno fatto tanti sacrifici per farmi giocare a calcio». Normale, quando cresci a Montevideo nel Barrio di Santa Catalina, «un posto dove è meglio farsi i fatti propri»: la passione per il pallone a “Dieghino”, come lo chiamano a Casteldebole, l’ha trasmessa nonno Armando, le prime partite nel Santa Catalina poi il passaggio al Defensor Sporting e, dopo una stagione e un bel Mondiale Under 20, l’acquisto da parte dell’Inter. Al Bologna è in prestito, ma i rossoblù hanno un diritto di riscatto della metà del cartellino a 1,5 milioni fissato nell’affare Taider, con un accordo che prevede che sopra le 10 presenze in campionato l’ingaggio di Laxalt sia pagato dal premio di valorizzazione che l’Inter verserà al Bologna. Visto l’esordio, non ci saranno grossi problemi anche perché l’uruguagio classe 1993 pare l’elemento perfetto per tornare al 4-2-3-1, trovando ciò che un anno fa era stato Manolo Gabbiadini.

    Storia di pallone e di povertà anche quella di Jonathan Cristaldo, nato a Ingeniero Budge nel 1989: gli esordi nel Velez Sarsfield in un attacco che annoverava anche l’atalantino Maxi Moralez e Santiago “El Tanque” Silva visto alla Fiorentina, poi l’avventura in Ucraina al Metalist Kharkiv con 27 gol in 62 partite di campionato ucraino e 10 reti in 22 apparizioni in Europa League. Numeri non di poco conto, tanto che il Bologna l’ha pagato 500.000 euro di prestito e per il riscatto dovrebbe versare 5 milioni di euro, cifra che appare fuori portata. Intanto, Bologna si gode il suo “Churry”, ossigeno puro per un attacco condizionato fin qui dalla luna stortissima di Rolando Bianchi. Due ragazzi, Laxalt e Cristaldo, con voglia di emergere: due facce nuove e due presenze vivaci che possono colorare un po’ il grigissimo inizio stagione di questo Bologna che anche contro il Milan ha buttato via un’occasione colossale.

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