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  • Bolognamania:| Longo, un'eredità pesante

    Bolognamania:| Longo, un'eredità pesante

    Venerdì scorso si è chiusa la storia tra Carmine Longo e il Bologna. Una storia finita male, con il direttore sportivo che non accetta l'incarico propostogli dal presidente Albano Guaraldi per la prossima stagione - 'tutti questi cambi mi fanno male, a 66 anni non vorrei avere un coccolone: mi trovo a disagio' - e il presidente che lo esonera con effetto immediato, prima della partita con il Milan, parlando di 'fiducia tradita'.

    Finisce così un tira e molla che proseguiva da tempo, con Longo vicino a suo tempo alla firma di un biennale e ora - specie con l'arrivo del vicepresidente Setti, un feeling mai nato - lontano dal rossoblù. Si chiude così l'era Carmine Longo, uomo mercato arrivato con Sergio Porcedda: discusso, aulico, competente, più volte lo si è criticato perché lo si è battezzato 'complice' del sardo, però nella tempesta è rimasto sulla barca, ha reso coeso il gruppo, ha dato una mano e alla fine Longo è risultato non solo un dirigente che sa di calcio ma anche uno degli uomini più apprezzati nel Bologna di questa stagione.

    Questo alla faccia di chi si ostinava a fare conti su chi giocava tra i giocatori portati qua da Salvatori e chi da Longo, dimenticandosi che l'ossatura era presente anche negli anni scorsi e che se quest'anno si è visto qualcosa di diverso, al di là del crollo delle ultime partite (peraltro a Milano la squadra è parsa in ripresa, falcidiata dalla direzione di De Marco), è perché nel complesso la squadra era più competitiva e ai pilastri si sono affiancati ottimi rinforzi e giovani talenti, pur con qualche errore (a conti fatti hanno deluso Krhin, Garics e Meggiorini) che è anche naturale quando prendi diciotto giocatori.

    Ora servirà trovare il suo erede, e non sarà semplice, perché checché ne dica qualcuno Longo a Bologna ha lavorato benone e coi chiari di luna che si prospettano per l'anno prossimo sostituirlo non sarà semplice. I nomi in lizza sono tre: quello più indietro pare Rino Foschi, la lotta sembra ristretta al cavallo di ritorno Fabrizio Salvatori - che in città, va detto, non entusiasma per nulla, anzi - e Salvatore Bagni, grande conoscitore di calciatori che raramente però ha fatto il ds di ruolo. Una nomina importante che forse arriverà lunedì, giorno del nuovo Cda, dove verranno gettate le basi per il futuro: questa, forse (perchè l'addio da Malesani è scontato ormai da qualche tempo), è la scelta più difficile.

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