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  • Bolognamania:| Non uccidete ancora i sogni rossoblù

    Bolognamania:| Non uccidete ancora i sogni rossoblù

    E così il Bologna ha ottenuto la terza vittoria consecutiva in campionato, passeggiando a San Siro sui resti dell'Inter incerottata e in crisi di identità: è finita 1-0 col ritorno al gol di Gilardino, ma con una gestione diversa della gara sarebbe finita anche con uno scarto più ampio e senza patemi. Perché il Bologna attuale gioca bene ed è in salute, l'esatto contrario dell'Inter. Quanto sono belle, nottate così? Quanto fanno godere e sognare i tifosi? Il Bologna di Stefano Pioli ha piacevolmente abituato a vivere certe emozioni: l'anno scorso in casa Inter e Lazio, quest'anno sui campi di Roma, Napoli e Inter. Le grandi platee che si inchinano al Bologna, un sapore sempre speciale che questo allenatore magari poco comunicativo ma intelligente e capace ha fatto più volte assaporare ai tifosi rossoblù nell'attesa, forse, di migrare a sua volta verso una big.

    Proprio le emozioni che derivano da simili vittorie di prestigio - e sabato arriverà al Dall'Ara la capolista e storica rivale Juventus: l'appetito vien mangiando - dovrebbero spingere una società di calcio ad approfittare del tesoretto tecnico ed emotivo per lavorare in vista della prossima stagione, per migliorare grazie anche al netto anticipo con cui il Bologna si è praticamente guadagnato la certezza di rimanere in serie A. Invece le voci di calciomercato riguardanti la prossima stagione del Bologna sono quasi tutte in uscita e riguardano i vari Diamanti, Gilardino, Perez, Sorensen e Pioli. Ciò che è peggio è che quasi tutte sono fondate, perché specie in un campionato dai valori sempre più bassi elementi così possono fare la differenza anche nelle squadre che lottano per  i traguardi più ambiziosi, ed è normale che siano appetiti.

    Casi diversi (Perez in scadenza, Diamanti è tutto del Bologna, Sorensen in comproprietà con la Juventus, Gilardino va riscattato dal Genoa) ma tutti fondamentali per capire le ambizioni del Bologna che verrà, di una società che sembra arrivata al massimo possibile con le sue scarse potenzialità economiche. Per reggere ancora - e non è detto che accada, impoverendo la squadra, perché la A è un bene primario per la sopravvivenza - da più parti si sussurra che sarà sacrificato Diamanti - più Inter che Zenit - e non rinnovato Perez. Con conseguente entusiasmo relativo per una permanenza da parte di Gilardino e di Pioli, corteggiato da tempo dal Napoli. Già la scorsa estate il Bologna è stato smantellato, castrando i sogni dei tifosi dopo una splendida annata da 51 punti: l'augurio è che si sia fatto tesoro di quella lezione e dei sei mesi di patemi che ne sono seguiti, ora che il peggio sembra passato. Perché il Bologna merita di più che partire ogni estate con l'obiettivo del quartultimo posto. 

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