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Bolognamania: tre giorni per salvarsi

Bolognamania: tre giorni per salvarsi

Siamo arrivati al 29 gennaio senza che il Bologna facesse, sul mercato di gennaio, uno straccio di acquisto. Nemmeno quel benedetto centrocampista che a detta di tutti era l’esigenza primaria fin dal mese di settembre, avendo i rossoblù la mediana più debole della serie A. E invece, nulla: si è badato a sfoltire la rosa, peraltro come al solito in maniera limitata e con cospicui incentivi all’esodo, e nient’altro, venticinque giorni di mercato aperto in cui l’unica vera trattativa che ha riguardato il Bologna è stata la possibile di Alessandro Diamanti in Cina. Ovvero la cessione del capitano e del giocatore con il maggior tasso tecnico – di gran lunga – della squadra. Già questo la direbbe lunga sulle acque in cui sta navigando il Bologna di questa proprietà e gestito da questa dirigenza...

Invece, come se non bastasse, la notizia delle ultime ore è che nonostante la lettera in inglese (diciamo così...basic) inviata dal Bologna venerdì scorso ai cinesi del Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi, la questione Diamanti non è ancora conclusa. I cinesi si rifaranno sotto in queste ore, con tempi sempre più ristretti per rimediare da parte del Bologna. Se lo fanno, però, è perché evidentemente hanno intuito che c’è margine per trattare ancora, in fondo la trattativa al primo giro si è arenata per pure questioni di garanzie e tempi di pagamento e il Guangzhou è posseduto dal quinto uomo più ricco della Cina, a capo del colosso di costruttori Evergrande Real Estate Group. In teoria, burocrazia a parte, a scucire denaro dei gran problemi non dovrebbe averne. Intanto, Diamanti è nervoso, deluso ed arrabbiato per l’affare sfumato (in ballo un ingaggio da cinque milioni l’anno) e per la gestione di una trattativa svanita ad annunci quasi già dati.

Mancano tre giorni alla fine del mercato e per il Bologna sarà decisivo: soprattutto per la querelle Diamanti ma non solo. Questi sono tre giorni che ai rossoblù serviranno o meno per salvarsi e sarà meglio che a Casteldebole abbiano ben chiaro questo concetto: è vero che questa serie A – specie in coda – è di basso livello, ma in gennaio molte dirette concorrenti si sono mosse, su tutte il Sassuolo che ha quasi rivoluzionato la squadra con giocatori esperti della categoria. Il Bologna non ha fatto nulla ed è ancora in ballo sull’affare Diamanti, che se resterà in rossoblù dovrà comunque fare i conti con il malumore dovuto ai fatti di gennaio. Insomma, sembra che a Casteldebole le stiano provando tutte per scavarsi la fossa da soli, nonostante sul campo sia arrivato a Genova un altro pari importante in extremis: c’è solo da sperare in un’inversione di tendenza in queste tre ore. 

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