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  • Bolognamania:| Coperta troppo corta?

    Bolognamania:| Coperta troppo corta?

    Tutto il meglio e il peggio del Bologna attuale è rappresentato dallo 0-0 di Lecce, che ha comunque rappresentato un passo avanti importante verso la salvezza essendo un pareggio sul campo di un'avversaria diretta comunque distanziata in classifica. Da una parte, una difesa che nel 2012 continua a non subire gol su azione: solo due reti in cinque gare, un rigore (semi-inventato) e una punizione. Dall'altra, un attacco che nelle ultime tre partite ha segnato un solo gol, quello di Di Vaio a Roma su rinvio del portiere, e che conferma di avere le polveri abbastanza bagnate. Complice anche il fatto che, caso unico in serie A, il centrocampo del Bologna non ha ancora segnato nessun gol. E' l'emblema dell'impostazione attuale della squadra, peraltro poco criticabile perché sta ottenendo buoni risultati e sta, passo dopo passo, portando il Bologna in zone tranquille.

    Primo non prenderle, la cosa funziona: aggressione alta al portatore di palla avversario e quando si può contropiede. Una tattica che porta frutti e che esalta le caratteristiche dei titolari rossoblù, in particolare quelle dei due mediani Perez e Mudingayi, incontristi di altissimo livello, e dei difensori, più adatti a giocare a tre che a quattro, con un Antonsson che partita dopo partita si sta confermando come una certezza al primo anno di A. Ma la coperta è corta e se dietro le cose vanno bene, con sette giocatori prettamente difensivi (Garics è un terzino e fa l'esterno di centrocampo, Morleo spinge un po' di più ma nasce più terzino che centrocampista anche se questo pare il suo ruolo), l'attacco non può che risentirne. La nuova sfida di Stefano Pioli è trovare la formula per migliorare un reparto offensivo, che è il terz'ultimo del campionato per gol fatti.

    Tornato alla punta unica, con Di Vaio là davanti, a Lecce ha scelto - forse poco coraggiosamente ma senza dubbio con grande senso pratico - Taider per rinforzare la mediana senza rischiare il doppio trequartista. Quella sarà la nuova mossa, molto probabilmente: Diamanti (o, quando ci sarà, Kone) più Ramirez per innescare Di Vaio e aumentare la pericolosità offensiva, con la speranza che dietro la coperta regga e non si riveli troppo corta. In teoria, con quei mediani e più in generale con sette uomini difensivi, il contraccolpo non dovrebbe sentirsi più di tanto, a patto di non creare fratture tra i reparti. Se non dovesse funzionare (l'alternativa potrebbe essere la torre Belfodil, che comunque pare ancora acerba), il Bologna sa già che da qui a giugno dovrà giocoforza rinunciare a qualcosa, molto probabilmente scegliendo la politica dei piccoli passi.

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