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  • Bolognamania: una grande festa, nonostante la beffa

    Bolognamania: una grande festa, nonostante la beffa

    Ci sono partite che vanno al di là del risultato, semplicemente perché quello che le circonda è più grande ed emozionante di tutto il resto. Ci sono gare che giochi bene, molto più del tuo avversario, eppure esci dal campo sconfitto lo stesso. La prova a Bologna si è avuta ieri sera, nella gara contro il Milan persa 0-1, ma il risultato finale non ha cancellato il clima di festa che si respirava al Dall’Ara.

    Tutto parte dalla scenografia maestosa preparata dalla Curva Bulgarelli, uno striscione di oltre 2.000 metri quadrati che è calato poco prima del fischio d’inizio e ha coperto tutti i tifosi rossoblù del settore. La scritta “Bolognesi siamo noi” e i simboli della città brillavano sotto gli occhi di tutti e sotto gli occhi speciali del Patron Joey Saputo, il quale ha deciso all’ultimo di venire ad assistere alla gara per vedere dal vivo questo spettacolo insieme al papà Lino.


    Già questo è valso il prezzo del biglietto, insieme alla presentazione della nuova maglia rossoblù per la prossima stagione che è avvenuta per la prima volta nella storia prima del termine del campionato. Bastava essere allo stadio ieri per capire il senso di appartenenza di questa piazza alla sua squadra, la voglia di celebrare in uno stadio pieno la salvezza raggiunta tra tante difficoltà.

    La squadra, al termine della partita, è uscita dal campo fra gli applausi della sua gente e Joey Saputo è stato chiamato sotto la Curva e incitato come non mai tanto da affermare di non aver mai provato un’emozione così grande nella sua vita. E’ grazie a lui se il Bologna può sperare in un futuro migliore e dopo aver raggiunto l’obiettivo primario del mantenimento della categoria ora la speranza è di crescere sempre di più, cercando di arrivare ad agguantare l’Europa.

    A campionato praticamente concluso e con la salvezza in tasca, non sono i punti a fare la differenza ma le prestazioni che metti in campo. E ieri il Bologna ha fatto tutto quello che poteva, beffato in qualche occasione da alcune scelte arbitrali, dimostrando di essere ancora lucido e presente per questo finale di stagione. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.


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