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  • Bolognamania:| Viviano, che pasticcio!

    Bolognamania:| Viviano, che pasticcio!

    Da settimane ormai in questa rubrica avevamo parlato di quanto fosse importante Emiliano Viviano per il mercato del Bologna, di quanto servisse monetizzare al massimo la cessione del portiere della Nazionale per avere liquidità da impiegare in fase di campagna acquisti. E invece niente, l'errore più clamoroso degli ultimi anni di calciomercato il Bologna l'ha commesso proprio su Emiliano Viviano: un disastro che costa milioni alla società rossoblù e che ha rischiato di creare anche nuovi scossoni societari. Erano state offerte cifre discrete, ma che il Bologna ha ritenuto (giustamente) basse: cinque milioni scarsi e nemmeno tutti cash, con in mezzo la seconda metà di Krhin. Si parlava di offerte o comunque interessamenti da Roma e da squadre inglesi, come Tottenham, Manchester City e Arsenal.

    Proprio all'estero, vista la maggiore liquidità di quelle lande, il Bologna avrebbe potuto cederlo una volta riuscito un colpaccio alle buste che nessuno avrebbe pronosticato. Invece, con una grande strategia, quel colpo incredibile era riuscito: 4,7 milioni il Bologna, 4,1 l'Inter. Questo almeno sulla carta, perché un clamoroso errore nella compilazione delle buste - da parte di Stefano Pedrelli, ora dg ma da diversi anni uno dei segretari più stimati del calcio italiano, uno che ha scritto centinaia di buste per le comproprietà - ha portato il Bologna a offrire la metà di quei 4,7 milioni e a perdere il giocatore per una miseria, con in pratica 600mila euro di valorizzazione dopo due anni passati in A (i rossoblù lo prelevarono dal Brescia a tre milioni e mezzo).

    E ora che succede? Il Bologna va avanti, conscio che entreranno altri soldi dalla cessione al Lione di Britos e che probabilmente anche Mudingayi saluterà. I primi arrivi finora (Pulzetti e Rickler, operazioni più importanti per il bilancio che per il lato tecnico) non lasciano presagire grandi cose, e anche le trattative per Cuadrado e Vantaggiato non entusiasmano la piazza, che per ora vede una squadra decisamente indebolita e ha il timore che anche l'anno prossimo si debbano sudare le proverbiali sette camicie per salvarsi. Va bene che il Bologna esce da una situazione economica delicata, ma un altro anno di mediocrità potrebbe essere letale per la passione sconfinata quanto incrollabile di questa città.

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