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  • Bolognamania: Zanetti in fuga, c'è da capirlo

    Bolognamania: Zanetti in fuga, c'è da capirlo

    E così anche il capitolo legato a Massimo Zanetti sembra essersi – nuovamente, ma momentaneamente – chiuso. Il re del caffè, già sponsor della Nazionale e partner degli eventi Coni, è uscito di scena con una nota stampa nella quale ha spiegato che l'ingresso nel club «non è compatibile» con l'imminente quotazione sul mercato azionario di Wall Street del gruppo dell'imprenditore trevigiano. Due settimane per spulciare e guardare i conti del club, prima di defilarsi proprio nel giorno in cui in un cda abbastanza teso l'attuale presidente Albano Guaraldi ha deciso di andare avanti: dall'entourage di Zanetti avevano chiesto le dimissioni, con il ruolo di presidente affidato ad un tecnico, ma Guaraldi anziché lasciare ha rilanciato, spiegando agli altri soci di aver trovato i soldi necessari per andare avanti. Soldi che però a distanza di qualche giorno non sono ancora arrivati nelle casse, facendo tremare i tifosi ormai abituati alle bugie presidenziali.

    Zanetti era la grande speranza rossoblù, dopo le interviste post retrocessione in cui aveva affermato che non avrebbe lasciato solo un club in crisi evidente: è svanita presto, proprio mentre il sindaco Virginio Merola stava già cercando di contattare altri potentati economici cittadini per costruire attorno a Mister Segafredo una squadra imprenditoriale vincente. L'impegno che attende chi vuole risollevare le sorti del club, infatti, è di circa cinquanta milioni di euro: questa è la cifra che servirebbe per tappare le falle nei conti e affrontare la prossima stagione sportiva con qualche timida speranza di entrare nella lotta per la promozione, evitando un economicamente dolorosissimo secondo anno di serie B senza bonus o paracadute.

    Sinceramente il “no grazie” di Zanetti non giunge inaspettato: era stato criticato e scacciato dagli altri soci minori nel 2011, fino alle dimissioni arrivate per divergenze sui conti del club (e il tempo ha dato ragione al trevigiano), poi non erano mancate le stilettate tra Guaraldi e Zanetti e nell'ultimo periodo Guaraldi si è mosso in modo comunque molto discutibile, prima portando un esponente della curva sotto mentite spoglie all'incontro con Zanetti e poi non dimostrando con i fatti la voglia di cedere il club espressa a parole. Insomma, ce n'è abbastanza per salutare la compagnia – in parte, perchè resta comunque socio con una quota di poco inferiore al 20% - anche perchè mettere 50 milioni in un club disastrato economicamente e tecnicamente come il Bologna, sbriciolato dalla gestione Guaraldi, sarebbe stato un atto di mecenatismo puro. 

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