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  • Bonazzoli amaro:| 'Reggina, sono deluso'

    Bonazzoli amaro:| 'Reggina, sono deluso'

    • Danilo Mancuso

    Arriva il momento degli sfoghi in casa amaranto. Mentre la squadra, imputata di scarso impegno dal duo Foti-Giacchetta, viene tenuta sotto torchio al Sant'Agata, col rompete le righe rimandato (e con esso ogni progetto di villeggiatura esotica), c'è chi invece si sente tradito dal modus operandi della società. Si tratta di Emiliano Bonazzoli, che desiderava giocare almeno uno spezzone dell'ultima gara col Vicenza per salutare i tifosi. Quei tifosi coi quali c'è sempre stato amore reciproco. Così però non è stato.

    'Mi sarei aspettato di giocare quantomeno cinque minuti col Vicenza - afferma il centravanti dalle colonne della Gazzetta del Sud -. Sinceramente sono un po' deluso di tutta questa storia, però accetto le decisioni della società, anche se, obiettivamente, non le condivido. I tifosi che mi hanno fermato per strada la scorsa settimana volevano che io giocassi, ma purtroppo non mi è stato consentito di salutarli. Il Milan, tanto per fare un esempio, ha dato l'opportunità ai suoi campioni di scendere in campo contro il Novara. È stato bello vedere Inzaghi, Seedoorf e Gattuso emozionati ed anche io, in quei momenti, ho avuto i brividi'.

    L'idillio è dunque destinato a concludersi con qualche ruggine. Ma cosa non ha funzionato in questa stagione? 'Non siamo stati continui - spiega Bonazzoli -, abbiamo avuto alti e bassi e alla fine ci siamo dovuti arrendere all'evidenza della classifica. Nel campionato di serie B bisogna essere regolari, altrimenti, in caso contrario, non si può essere ambiziosi'. Il capitano ammette poi di essere stato condizionato da qualche infortunio di troppo e che poteva fare di più 'in termini di reti'. Ma a prescindere da una stagione obiettivamente deludente, il suo contributo umano nel corso di questi anni meritava maggiore riconoscenza. Per andare incontro alle difficoltà della società, Bonazzoli ha accettato di spalmarsi l'ingaggio per due anni di seguito, rinunciando anche ad offerte allettanti per rimanere in riva allo Stretto. Ora che invece era la società a dovergli andare incontro, gli è stato dato il benservito.

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