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  • Bonucci già spacca lo spogliatoio del Milan: vuole la 19, Kessie non ci sta

    Bonucci già spacca lo spogliatoio del Milan: vuole la 19, Kessie non ci sta

    • Carlo Mattei
    Dopo qualche incomprensione di troppo generatasi nello spogliatoio della Juventus, Leonardo Bonucci non parte al meglio neanche in questa sua nuova avventura al Milan. La causa dell’ultima grana è un numero di maglia, quel 19 tanto caro all’ex juventino, ma già di proprietà di Franck Kessie. 

    IL PROBLEMA - Il caso è esploso ieri prima dell’amichevole contro il Borussia Dortmund, ma a dire il vero la pantomima va avanti già da qualche giorno. Perché Bonucci, prima ancora di parlare con Kessie, aveva probabilmente dato per scontato che la diciannove passasse in suo possesso, come fosse un diritto acquisito. E in questo la società rossonera lo ha sorretto, mettendo da parte il centrocampista ivoriano. Una cosa che non è andata giù né a Kessie né al resto dello spogliatoio rossonero, poco lieto di questo arrivo in pompa magna: ingaggio da paperone, fascia da capitano (solo l’anno scorso si batteva per la Juve e sventolava la propria appartenenza ai colori bianconeri) e ultimo il tentativo di imporsi su un compagno meno blasonato. Forse è il caso di rivedere alcune cose. 

    DAL 14 AL 19 - Kessie non ne fa solo una questione di principio, l’ex Atalanta a quel numero tiene veramente. É la data in cui il suo papà è scomparso. È un modo per ricordarlo, come quella sua esultanza da militare. Di questo dovrebbe esserne a conoscenza anche Bonucci, che però - almeno fino a ieri - ha insistito nella sua arrogante richiesta. Tanto che il Milan, prima dell’amichevole contro il Borussia, ha fatto trovare a Kessie - negli spogliatoi - la sua maglia stampata con il numero 14 sulle spalle. Iniziativa che ha freddato e deluso il centrocampista, che ha immediatamente chiesto chiarimenti. Da lì il passo indietro della società, che ha nuovamente stampato la 19 per far rientrare il problema. 

    ESEMPIO RONALDO - Questione risolta? Dipenderà da Bonucci. Se l’ex difensore bianconero continuerà ad insistere, il caso sarà destinato a protrarsi. Almeno fin quando la società rossonera non metterà un freno a tutto questo. Magari ricordando come nel 2007 un certo Ronaldo, in arrivo proprio al Milan, lasciò la 9 al legittimo proprietario, ovvero Filippo Inzaghi. Anche da questi gesti si giudica un campione. Fassone e Mirabelli, finora ottimi in tutto e per tutto, sapranno trovare una soluzione anche a questo problema.

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