È passato dal rischio di non poter giocare al trionfo. Dalle aule del tribunale sportivo allo spogliatoio di Pechino, con la Supercoppa tra le mani. È un’estate non proprio normale quella di Leonardo Bonucci, finito al centro dell’attenzione per un caso di calcioscommesse da cui è uscito innocente e giustamente prosciolto. In mezzo tanti attestati di stima, l’affetto dei tifosi bianconeri e l’appoggio della società e dei compagni, che gli hanno anche lasciato la fascia di capitano per le amichevoli estive.

Ora il trionfo di Pechino. Un trionfo che per Leonardo ha un sapore speciale: «Io ero consapevole della mia innocenza, quindi sono andato sempre a testa alta. La giustizia ha fatto il suo corso ed è venuta fuori la verità. Bonucci assolto, Bonucci titolare in Supercoppa, una Supercoppa vinta. Sicuramente questo deve essere soltanto l’inizio, in una stagione lunga e faticosa. A livello psicologico ero consapevole di affrontare una doppia sfida perché alle spalle avevo il passato fuori dal campo e sul campo dei grandi campioni da affrontare. Però siamo stati bravi. Abbiamo concesso anche troppo al Napoli che ci ha aspettato. Ma la Juve è questa, ha dimostrato sul campo di essere più forte di tutti».