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Bonucci, una carriera sulle montagne russe: trionfi e cadute di un difensore

Bonucci, una carriera sulle montagne russe: trionfi e cadute di un difensore

  • Gianluca Minchiotti

Che strana carriera quella di Leonardo Bonucci, difensore nato a Viterbo nel 1987. Nelle giovanili dell'Inter è considerato un 'predestinato', ma poi arrivano il prestito al Treviso e quello al Pisa. L'Inter non ci crede più e presto lo cede a titolo definitivo al Genoa, che subito lo gira in comproprietà al Bari. L'anno in Puglia è quello della svolta versa l'alto: un anno straordinario, con Giampiero Ventura in panchina. 

E arriva la Juventus, che nel 2010 lo porta a Torino per 15,5 milioni di euro, una cifra non indifferente per un difensore di 23 anni. Sembra fatta, la carriera del 'predestinato' Bonucci torna a mantenere le sue promesse. Ma non è così, perché l'altalena continua, visto che il primo anno in bianconero è un incubo. Settimo posto, difesa colabrodo, Bonucci sul banco degli imputati, in panchina e, infine, sulla lista di partenza. L'estate 2011 trascorre tra voci di mercato e smentite: alla fine, la Juve non lo cede, più che altro perché non arrivano offerte all'altezza di quanto speso l'anno prima, più che per una concreta volontà di confermarlo. 
 
Ma da settembre, con Antonio Conte e lo Juventus Stadium, cambia tutto, e le montagne russe di Bonucci puntano di nuovo verso l'alto. Il difensore è protagonista di una stagione straordinaria, come quella di tutta la Juve (e della difesa bianconera in particolare): alla fine è scudetto, senza perdere neanche una partita. "Siamo felicissimi per il 30esimo scudetto, Dico 30, perché sul campo la Juve ne ha vinti 30. Questa è stata una vittoria da juventini veri", esulta Bonucci. 
 
E con lo scudetto arriva anche la convocazione in Nazionale, per Euro 2012. Durante il ritiro di Coverciano, però, ricomincia il saliscendi: Bonucci risulta infatti fra gli indagati nell'ambito della vicenda calcioscommesse. Sia lui che Criscito vengono raggiunti da un avviso di garanzia: Criscito alla fine non viene convocato per gli Europei, mentre Bonucci parte per la Polonia. "Convocato senza riserva", dice di lui il presidente della Figc, Giancarlo Abete. Poi si gioca e l'Europeo di Bonucci è un grande Europeo, in particolare nei match contro Inghilterra e Germania. E durante la gara con l'Irlanda viene elogiato da tutti per aver tappato la bocca a Mario Balotelli, impedendo al compagno di squadra di lanciare i suoi strali (verso Prandelli?) dopo il gol segnato al Trap. 
 
L'ultima immagine che abbiamo di Leonardo su un campo di gioco è quella successiva alla finale persa malamente dagli azzurri di Cesare Prandelli contro la Spagna. Bonucci piange a dirotto, consolato a fatica dal ct e da alcuni compagni: per la sconfitta, per l'occasione persa, per come è stata persa... E forse anche per una sensazione, per un 'presagio': perchè il 23 luglio Bonucci torna dalle vacanze e inizia la sua preparazione pre-campionato con la Juventus, ma tre giorni dopo arriva il deferimento da parte della Procura della Figc. Illecito sportivo è l'accusa per il difensore bianconero e della Nazionale, con un potenziale rischio di squalifica fino a tre anni. Ci risiamo. Alti e bassi, mai un momento di stabilità: è la carriera di Leonardo Bonucci. 

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