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Borioni: è Zaza l'uomo nuovo della Juve

Borioni: è Zaza l'uomo nuovo della Juve

C’è un ultimo passaggio obbligato per Allegri sulla strada della ricostruzione di una Juve nuovamente competitiva in campionato: è il recupero di un attacco all’altezza. Ci sono ancora troppe incertezze che condizionano le scelte dell’allenatore e il rendimento dei giocatori, al netto della quota infortuni. E il risultato è che nessuno dei quattro interpreti pare certo di avere un ruolo da protagonista. Qual è la coppia preferita da Allegri? E quali sono le combinazioni migliori, ovvero chi gioca meglio al fianco di chi? Domande a cui è difficile rispondere.

Ribadisco il concetto: dipende molto/tutto da Cuadrado. Se il colombiano saprà abbinare ai suoi dribbling anche una buona dose di assist e magari di gol, i problemi dell’attacco si dissolveranno. Altrimenti queste stesse domande insolute rappresenteranno la zavorra che la Juve si porterà dietro da qui a fine stagione. Zaza rappresenta in questo contesto la novità. Può facilitare il compito di Allegri. Se in chiusura di mercato l’ex Sassuolo aveva chiuso la porta del West Ham (che portava con sè una buona plusvalenza nonostante l’investimento da 18 milioni effettuato da Paratici e Marotta), oggi molte cose sono cambiate. Perché proprio Allegri ha cambiato opinione sull’attaccante lucano. Che prima era sacrificabile sul mercato, e ora è diventato meritevole di attenzioni per un posto da titolare (come contro l’Inter). Prima era un giocatore in ombra, ora si è spostato sotto i riflettori.

Zaza è un tipo concreto. Ha detto no alla Premier con l’obiettivo di far cambiare idea ad Allegri. Ci sta riuscendo. Contro la fisicità dell’Inter potevano servire la sua forza esplosiva e il suo stile aggressivo. Non tutto è andato per il meglio, perché dopo un furibondo impatto sulla partita Zaza ha rallentato il ritmo e, soprattutto, ha mancato – proprio per eccesso di dinamicità – alcune possibili conclusioni in rete. Il segnale è stato captato. In teoria il primo candidato ad assumere sulle proprie spalle il peso dell’attacco rimane Morata. Ma è pur sempre un giovane e per lui, bomber di Champions, valgono le contraddizioni riscontrate per Pogba: campioni in via di formazione. Mandzukic dopo l’infortunio si ripropone in pianta stabile, ma le caratteristiche del croato impongono scelte tattiche ad hoc, non sempre semplici. Dybala è sempre vittima della difficoltà che Allegri manifesta nel collocarlo in una posizione definitiva: lo vede come seconda punta, lui però è letale sotto porta. Se parte da troppo lontano si perde.

E allora Zaza recupera spazio e considerazione. Ha la determinazione giusta per ottenere quello che vuole: un ruolo importante nell’attacco Juve, vincendo diffidenze, giudizi superficiali, bocciature nette. Il consiglio è: non liquidatelo troppo in fretta. La testa dura ce l’ha, le qualità tecniche le metterà in mostra appena sentirà piena fiducia. E magari – altra missione – recupererà il suo ruolo pure nella Nazionale di Conte.  


Luca Borioni

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