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  • Braida: 'Inter prima avversaria della Juve, Berlusconi non ha bisogno di me...'

    Braida: 'Inter prima avversaria della Juve, Berlusconi non ha bisogno di me...'

    Ariedo Braida, ex direttore sportivo di Milan e Barcellona, a L'Eco di Bergamo ha detto la sua sulle mosse di mercato dell'Atalanta...e non solo: “L’Atalanta è ormai una realtà. Lo conferma il suo modo di giocare, consolidato. Accettando l’uno contro uno nella propria metà campo, alzando i terzini, logico che si rischia. Ma in cambio si ottiene la superiorità numerica. E, appunto, è la mentalità delle grandi squadre”.

    SCUDETTO POSSIBILE-  “Premessa: vedo una Serie A ben più incerta delle scorse stagioni. In pista ci sta pure l’Atalanta, se non perde i pezzi al mercato (ma non credo)”.​

    MIRANCHUK- Sì, l’ho visto. Mi era parso un buonissimo centrocampista, molto strutturato. L’avrei preso anch’io. Per me, è uno che arriva da dietro, più centralmente che lateralmente. Poi bisogna vedere come l’imposta l’allenatore. Paragoni è sempre difficile farne. Se dovessi fare un nome, azzarderei che può stare sul campo un po’ tipo Pasalic”.

    ROMERO- “Anche questo è un buon giocatore, come ha dimostrato nei due anni al Genoa. Però va messo alla prova perché ha sempre giocato un po’ più protetto di quanto forse sarebbe all’Atalanta. Con Gasperini, si sa che la difesa è il reparto più esposto. Ma torniamo al concetto di prima della grande squadra”.

    JUVE-"Pirlo, da giocatore, era già l'allenatore in campo. Ma era stato preso per guidare l'under 23 e si è ritrovato all'improvviso sulla panchina più importante d'Italia. Forse è una mossa azzardata. Più che altro un minimo d'esperienza, prima, sarebbe stato meglio farla. Ma la Juve lo vede in scia a Zidane e saprà pilotarlo, penso. Ronaldo non c'entra nella decisione, è un campione e non ha bisogno di un tecnico da ammaestrare".

    INTER- "Se l'Inter non avesse confermato Conte, avrebbe dovuto rinunciare a quel progetto per vararne un altro, ricominciando da capo. La spiegazione è questa. Inter prima avversaria della Juve sì, del resto è trasparente la determinazione di rinforzarsi, seguendo le indicazioni del tecnico. Hanno già preso Hakimi, un esterno molto bravo. Mi pare che vogliono chiudere Kolarov e Vidal, tutta gente d'esperienza. Se hai preso un allenatore, devi poi assecondarlo negli acquisti".

    MILAN- "A giudicare dalla fase finale del campionato, sta migliorando a vista d'occhio. Tuttavia vale quella premessa per cui non so fino a che punto possa valere il calcio del dopo-Covid. Il Milan deve tornare al top per forza perché è una grandissima società, che ancora oggi è la seconda al mondo (dopo il Real Madrid e alla pari col Barcellona) per titoli vinti. Seconda al mondo, ripeto, sebbene da non so quanti anni sia fuori dalla Champions. Dunque il Milan è destinato. Un calciatore deve dare fino a quando ne ha. Ibrahimovic ne ha 39 anni, ma si vede che ancora è determinante. Quando sento dire che i giovani hanno diritto a una corsia preferenziale, eccepisco che la gioventù non è per forza sinonimo di bravura".

    FUTURO- "Nessuno del Milan mi ha contattato. Dopo Barcellona, dovevo andare in Turchia, ma alla fine non se n'è fatto niente. Berlusconi e Galliani mi richiamano al Monza? No, a loro devo tutto ma so che hanno già tali competenze da non avere bisogno di me".

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