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  • Braschi: 'Gol Muntari? Meglio un grande errore che 100 piccoli'

    Braschi: 'Gol Muntari? Meglio un grande errore che 100 piccoli'

    Stefano Braschi, Referente CAN Serie A, ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24 HD.

    Un bilancio sugli arbitri
    La stagione non è ancora finita, c'è ancora la finale di Coppa Italia che è una competizione che è stata rivalutata. È una partita difficile, complicata, ci teniamo a fare bene. Per il bilancio ci vuole ancora un pochino di tempo, ma io sono complessivamente soddisfatto. La stagione è probabilmente andata anche meglio di quella dell'anno precedente. Anche se ora la gente fa riferimento a due o tre episodi che hanno avuto un maggiore impatto mediatico e quindi hanno lasciato più il segno. Io però devo fare una valutazione a livello oggettivo, quindi devo dire che questo campionato è stato arbitrato meglio di quello precedente. Siamo sulla buona strada, stiamo seguendo il progetto di creare una squadra coesa e contare su 20 arbitri tutti dello stesso livello, perché il nostro calcio ha bisogno di tanti arbitri bravi, e in questo senso c'è stato un miglioramento rispetto all'anno precedente.

    Top e flop.

    Stiamo cercando di costruire una squadra coesa, dove l'io lascia il posto al noi, tutti remiamo nella stessa direzione e cerchiamo di pensare uguale. Questo mi consente di scegliere di volta in volta a seconda dei momenti di forma, perché qualsiasi arbitro come qualsiasi atleta ha i suoi momenti di forma, di difficoltà. In effetti quest'anno alcuni nostri arbitri top hanno vissuto una stagione non negativa, ma hanno avuto tutti una o due partite al di sotto del proprio standard naturale. Però allo stesso tempo altri arbitri hanno avuto un'annata superiore alle aspettative, e questo contribuisce ad aumentare il livello medio. Non si può giudicare un arbitro con una partita o un episodio negativo, questo può capitare, fa parte della vita di ogni atleta. Il nostro obiettivo è creare 20 arbitri tutti uguali con una media alta.

    Sul gol di Muntari in Milan-Juventus.

    Errore importante, in una partita importante, di grande impatto mediatico, ma è meglio un solo grande errore rispetto a 100 piccoli errori. È un errore, certo, ma forse è più un infortunio, fatto da un assistente che negli ultimi due anni era stato il migliore in assoluto. È l'errore che capita, che fa parte della storia, del modo del pallone. È capitato un errore grave al migliore, è il destino. Poi noi abbiamo cercato di capire da un punto di vista tecnico, ma in questi casi è questione di sfortuna. Se poi volessimo chiederci se c'è bisogno di qualcosina, noi arbitri ci siamo spesso espressi a favore in questo senso, sollevando la questione dl gol fantasma. Come AIA abbiamo detto che se ci danno una mano noi non la rifiutiamo. Non si tratta di una valutazione, ma solo di vedere se una palla è dentro o fuori, e quindi per questo se ci danno una mano a noi va bene. Noi ci focalizziamo su questo episodio di Muntari, ma nel campionato ce ne sono tantissimi, quindi da questo punto di vista qualcosina potrebbe darci una mano.

    Sulla tecnologia e i giudici di porta.

    Da allenatore degli arbitri, da uomo di sport e di calcio, dico che qualcosa bisognerà fare, perché qui non si tratta di decidere niente, di interpretare niente, si tratta solo di capire se una palla è fuori o dentro, è un fatto geometrico. Il 2 Luglio chi deve decidere deciderà. Se opteranno per gli arbitri di porta, sento quello che dicono gli arbitri internazionali: loro sono contenti, c'è una copertura del terreno di gioco superiore, però ci può essere differenza tra una sperimentazione del genere a livello internazionale o nazionale. Se ci diranno di fare una cosa in ogni caso noi la faremo con la solita passione e voglia, però non dipende da me ma da UEFA e Federazioni.

    Chi la fa arrabbiare?

    I giornalisti fanno il loro lavoro, la lista di chi mi ha fatto arrabbiare è lunga ma preferisco non rispondere a questa domanda. Mi fa arrabbiare chi parla di regole senza conoscerle, meritiamo più rispetto in questo senso, noi facciamo errori ma parlare di regolamento senza saperne niente è sbagliato. Per il resto noi facciamo il nostro lavoro, non portiamo rancore per nessuno, è un lusso che l'arbitro non può permettersi. Quando un arbitro va in campo lo fa con grande scrupolo, nei confronti di tutto e sempre, non lasciandosi condizionare da niente e da nessuno, e questa è stata la nostra forza quest'anno: non lasciarci condizionare, andare avanti per la nostra strada sapendo che alla fine la capacità viene fuori. Non faccio nomi su chi parla senza sapere le regole, rimango vago. Le regole son regole, certo noi possiamo anche sbagliare ad applicarle, ma strumentalizzarle a seconda di come fa comodo non va bene. Le regole andrebbero ripassate un po' tutte. Rimango vago altrimenti si rischia di dire cose spiacevoli, dico solo che le regole non andrebbero applicate a seconda di come fa comodo.

    Il momento più difficile e quello di più grande soddisfazione?

    Il momento più difficile è stato il gol-non gol di Milan-Juve, è inutile negarlo, ha richiamato molto l'attenzione dell'opinione pubblica. Poi purtroppo la domenica dopo ci sono stati altri tre o quattro episodi di fuorigioco mal gestiti dagli assistenti, errori a cui non siamo più abituati perché ormai gli assistenti commettono un numero di errori bassissimo. Ci sono stati 15 giorni di difficoltà, però devo dire che i grandi atleti, le grandi squadre, si vedono nel momento di difficoltà, e quest'anno noi uscendo da quel momento lì con grande forza e voglia abbiamo dimostrato doti di equilibrio e compattezza. Per assurdo la difficoltà ci ha compattato, ci ha rafforzato, uscire da quel momento ci ha fatto capire che la squadra era veramente forte e poteva contare sui tanti elementi importanti, e questo sarà un valore aggiunto.

    Qualche ringraziamento da fare?

    Non mi esprimo ora come non mi sono espresso prima. Le cose le dico in faccia e non pubblicamente. Grazie a tutte quelle persone che capiscono le nostre difficoltà, capiscono quanto sia difficile il lavoro degli arbitri, ringrazio tutte le persone che capiscono che ci possono essere degli errori. E secondo me ci sono molte persone che stanno capendo tutte queste cose, una buona fetta di persone sta capendo che la qualità di un arbitro va oltre il singolo errore. Ci si arriva comprendendo che le regole valgono per tutti e gli arbitri le applicano per tutti allo stesso modo, che gli arbitri provano a comportarsi con tutti allo stesso modo. La gente si sta rendendo conto di essere più tutelata al di là dell'errore. Posso garantire che noi l'errore cerchiamo di eliminarlo, siamo ai minimi storici, ma il singolo errore c'è ora e ci sarà sempre, il calcio è fatto di errori interpretativi. Volete un capo degli arbitri che vi garantisce che non ci saranno errori? Allora io non sono quello adatto. Si può eliminare il più alto numero di errori, ma è impossibile e stupido pensare di poter avere degli arbitri che non sbagliano mai.

    Su Rizzoli.

    L'errore nel derby è avvenuto perché si era spostato male, ho pensato "è un errore di movimento, può succedere, un arbitro come Rizzoli lo avrà fatto tre volte nella propria vita, fa parte del gioco ". Certo ero anche un po' arrabbiato come è normale che sia, ma non con Rizzoli, ci mancherebbe altro, Rizzoli è un grande arbitro che non deve dimostrare niente. Rizzoli ha fatto un errore e noi dagli errori di Rizzoli dobbiamo imparare. Se prendiamo l'errore fine a se stesso, non ci serve a nulla, ma lo dobbiamo prendere per migliorare, capire come mai c'è stato l'errore, e quindi cercare un modo perché non ce ne siano più di errori. Fatto da Rizzoli questo errore è molto strano, lui è un arbitro tecnicamente perfetto. Ha visto male perché era posizionato male, è un errore secondo me di posizionamento. Ho tirato un sospiro di sollievo perché Nicola nonostante l'errore ha arbitrato bene nel secondo tempo, questo mi ha fatto capire che il ragazzo ha equilibrio, serenità, tranquillità, esperienza, perché sbagliare capita a tutti, ma chi dagli errori esce bene e non si lascia prendere da ansia vuol dire che è bravo, e quindi vedere Rizzoli arbitrare un buon secondo tempo dopo un brutto errore nel primo mi ha fatto piacere. Vuol dire che c'è serenità, tranquillità, esperienza, mi ha fatto piacere più del risultato finale. Sono molto contento che Rizzoli, dopo un primo tempo così così, abbia dimostrato a tutti che è un arbitro importante e che ha le qualità per essere un arbitro importante. Rizzoli, al di là di questo errore, è un arbitro che meriterebbe di fare la finale di Champions, poi non so su chi ricadrà la scelta, ma devo dire che in questo momento gli arbitri italiani che meriterebbero questa soddisfazione non sono solo Rizzoli, e non mi riferisco solo ai tre della top level, ma a un gruppo di 7-8 persone di grandissimo livello. Noi all'estero siamo molto considerati, c'è una lunga lista di richieste di arbitri italiani all'estero, c'è veramente grande considerazione degli arbitri italiani all'estero. Il nostro campionato forma gli arbitri, è difficile quando sei dentro, ma quando vai fuori è vantaggioso.

    Sul prossimo anno.

    Non so se sarò il designatore anche l'anno prossimo, io sono l'allenatore, ma sono gli altri a decidere se devo essere io a decidere chi va ad arbitrare. Mi farebbe piacere, è una grande soddisfazione, soprattutto per il fatto di star costruendo una squadra. Pian piano i nostri arbitri stanno perdendo l'atteggiamento dell'io per passare al noi, da grandi campioni stanno diventando fuoriclasse. Sono molto orgoglioso di aver costruito un clima molto positivo, molto forte, di aver fatto un gruppo molto coeso, tra arbitri, assistenti, osservatori. Siamo una squadra, con medico, staff, segreteria. Non so se sia il caso di pensare ad un ufficio stampa, ci penserà l'AIA, non lo so, chi fa questo lavoro sa che ci sono situazioni in cui ci si deve mordere la lingua. (Anno sabbatico allenatori) Io quanto a stress e pressione non sono messo male, ma ci sono persone che danno il meglio quando sono serene e altre che lo danno quando sono sotto stress, e io appartengo alla seconda tipologia, anche quando arbitravo più era alta la pressione più riuscivo a dare il meglio di me stesso.

    Sugli addii.

    Io sono vecchio, mi danno molta nostalgia, se ne vanno via personaggi che al di là del loro valore tecnico hanno dato una grande impronta anche da un punto di vista dei rapporti umani. Sono persone di grande qualità, Gattuso per dirne uno è una persona di grande qualità, che ha sempre avuto un grande carattere, grande temperamento. Del Piero, Nesta, Di Vaio, Inzaghi, campioni assoluti da un punto di vista tecnico, ma ci sarà grande rimpianto anche da un punto di vista dell'uomo. Anche Del Piero, tutti grandi personaggi. Ci sono molti aneddoti legati a loro, ma non ve li racconto, anche se posso dirvi che sono cose belle, positive, bei ricordi. Ho aneddoti per tutti, sono tutte belle persone, sono onorato di aver fatto l'arbitro questi personaggi, onorato veramente sul serio.

    Sulla finale di Champions League.

    Chi vince finale di Champions non lo so, sono due squadre importanti. Il calcio è strano, sono uscite le due squadre migliori, ma quando si arriva in fondo a una stagione ci sono tanti fattori. Mi auguro solo che l'arbitro faccia una bella figura, questo è importante, chiunque sia. Nel campionato italiano non faccio nomi di giocatori, ma ho visto squadre che hanno giocato in maniera intelligente tatticamente, e anche la nostra Serie B produce giocatori importanti e di grande qualità, ho visto giovani che possono avere un futuro ma non faccio nomi.

    Rizzoli farà l’Europeo?

    Se Rizzoli sbaglia un rigore questo non può influenzare tutta la sua carriera, ha sbagliato a dare un rigore e basta, poi ne ha anche dati due giusti. Tutti parliamo del rigore concesso sbagliato, ma di quelli giusti non ne parla nessuno. Ne ha anche dati due giusti: Rizzoli ha avuto un quarto d'ora difficile, però ha dimostrato a tutti di essere un grande arbitro riprendendosi alla grande nella ripresa. Rizzoli va agli Europei accompagnato da Tagliavento e Rocchi, e un trio di questo livello qui non so quante nazioni possano averlo, e anche due assistenti che sono due fenomeni: in questo momento Faverani e Stefani sono due assistenti di altissimo livello, fenomenali. Quindi noi presentiamo questo quintetto con grande orgoglio, ma torno a dire che in questo momento potremmo anche cambiare le carte, la grande forza dell'arbitraggio italiano è che in questo momento potremmo prendere dieci arbitri, chiudere gli occhi e scegliere al buio. Mischiare, scegliere a caso, che comunque avremmo sempre un’ottima squadra e un ottimo risultato. Poi Rizzoli si fa preferire perché ha un’esperienza internazionale notevole ed è giusto che raccolga il frutto del suo lavoro. Però devo dire, ed è questo il grande orgoglio che abbiamo, che abbiamo veramente un gruppo molto forte.

    Sulle espulsioni.

    Se vi do i dati vi spaventate. Ci sono tanti luoghi comuni: ammoniamo meno, non è vero ammoniamo di più; mandiamo fuori più di tutti per falli diretti: negli ultimi anni abbiamo diminuito la media falli da 36-37 a 30 partita, quindi la percentuale è in notevole diminuzione, però mandiamo fuori più gente con il rosso diretto, il che vuol dire che gli arbitri sono molto attenti a chi tira i calci. Abbiamo messo fuori 31 allenatori e 27 persone dalla panchina tra vice, massaggiatori, etc., per un totale di 58 persone che è un numero folle. Poi un dato di cui sono molto contento: abbiamo aumentato del 25% i calci di rigore, dando un segnale di grande attenzione alle trattenute dentro l'area, anche se non siamo ancora al top, e poi siamo più omogenei nella valutazione dei falli di mano dentro l'area: ormai anche tra giocatori e allenatori ci sono dei falli di mano che tutti reputano da punire. Abbiamo aumentato le ammonizioni, le espulsioni dirette, ci sono molti più rigori e, poi, il dato dei 31 allenatori messi fuori insieme a 27 persone, è inquietante. Vuol dire che c'è grande tensione: io gli allenatori li capisco, anch’io faccio l'allenatore, so che cosa provano, so che tensioni hanno, so che tutto va sulla loro pelle, io li capisco, però questo non vuol dire che siano autorizzati ad avere comportamenti non corretti. Noi da questo punto di vista siamo inflessibili e finché ci sarò io saremo sempre più inflessibili. Solo con un comportamento intransigente da questo punto di vista si ottengono dei risultati: il buonismo non paga, l'arbitro deve applicare le regole non può fare il buonista, l'arbitro applica le regole. 31 allenatori sono tanti, mi spiace perché è un dato che non è motivo di grande orgoglio né per noi né per loro, quando noi buttiamo fuori qualcuno non è che siamo contenti e neanche loro lo sono, bisognerà stare un po' più sereni, questo è stato un campionato abbastanza nevrotico. È stato un campionato nervoso ma bello e anche l'anno prossimo sarà così, se non ancora più bello, equilibrato, spero che il nostro calcio rimanga cosi equilibrato, incerto fino all'ultimo. Speriamo che finale Coppa Italia sia la degna cornice di un buon campionato.


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