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  • Brasile, giovanili in crisi: colpa di chi?

    Brasile, giovanili in crisi: colpa di chi?

    • Andrea Chiavacci

    L'eliminazione del Brasile dal torneo  Sudamericano Under 20 é un fatto clamoroso e che lascia uno strascico di polemiche e interrogativi sul futuro del calcio brasiliano. Il Brasile under 20 ha fatto una pessima figura, classificandosi quinto e ultimo nel girone, con una vittoria un pareggio e due sconfitte. Era da 42 anni che i verde-oro non rimanevano fuori dalla fase finale di questa competizione e per la prima volta dopo 34 anni non parteciperanno al mondiale che si terrà in Turchia a giugno. Le Under canarino sono da sempre serbatoio di giovani anche per il calcio europeo e italiano, e questa sonora eliminazione ci deve portare a fare delle riflessioni che volgiamo condividere con alcuni addetti ai lavori brasiliani.

    Ecco la riflessione di una delle penne più acute del giornalismo sportivo, Marcello Damato, giornalista e fisico, capo redattore del giornale sportivo più letto in America Latina, Lance!, a cui abbiamo chiesto un contributo per aiutarci a capire cosa stia succedendo al calcio brasiliano: "L'eliminazione del Brasile nella fase a gironi del campionato sudamericano Under 20, con l'ultimo posto nel suo gruppo, è una delle maggiori vergogne della storia del calcio brasiliano. In un gruppo di cinque dove solo due sono eliminate, classificarsi era un obbligo. Ma questa eliminazione non é stata troppo sorprendente, in virtù dell'accumularsi di fattori che stanno pregiudicando il settore giovanile brasiliano. Nel caso specifico di questo torneo, risulta evidente il poco caso con cui la Federazione Brasiliana di Calcio (CBF) ha trattato le nazionali giovanili nel 2012. Durante tutto l'anno la CBF ha perso i suoi selezionatori senza mai trovare un sostituto. A Luglio Ney Franco fino ad allora ct dell'Under 20 è stato chiamato per allenare il São Paulo, e a settembre Marquinhos Santos, ct dell'Unger 17, ha assunto la panchina del Coritiba. Pertanto Emerson Àvila, con poca esperienza alle spalle e CT dell'Under 15 è rimasto come unico responsabile per tutte le selezioni giovanili. Il suo lavoro è stato catastrofico, sia nella selezione degli atleti, che nella sua preparazione. Altro motivo della pessima campagna: la pressione che i procuratori fanno sui CT delle giovanili, molto più intensa che nel settore professionale. Ma il problema della formazione dei giocatori del Brasile è molto più profondo. La maggior parte dei tecnici non sono attualizzati con i concetti e i metodi di allenamento usati in altri paesi. E se poi vogliamo andare veramente alla radice del problema, il tutto si origina dall'inefficienza del sistema educativo brasiliano. Se compariamo i paesi più sviluppati economicamente e calcisticamente, il Brasile è quello che ha il peggior sistema scolastico. E come ma,i allo stesso tempo, si è estinta la razza di grandi centrocampisti creativi, marchio registrato del Brasile degli 70 e 80? Dove sono gli attuali Zizinho, Didi, Rivelino, Gerson, Falcão, Socrates, Zico, Toninho Cerezo, Raí, Ronaldinho Gaúcho, Kaká? È ormai da oltre 10 anni che si punta a creare giocatori forti fisicamente, le cui doti però non hanno nulla a che vedere con il Calcio-Arte dei suddetti. E per finire anche i concetti tattici non sono mai discussi in Brasile. 4-4-2, 4-3-1-2, sono numeri astratti sui quali, giornalisti, telecronisti, opinionisti si guardano bene da avventurarsi, perché in fondo quello che conta è solo correre dietro alla palla e mettere in mostra le proprie qualità individuali, proprio come è successo all'Under 20. Eliminata e umiliata."

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