Brehme incorona Hakimi: 'Dominante! Inter, con lui torni ai fasti del passato. Ecco quando Conte se ne è innamorato'
SUL REAL - "Perché lo ha lasciato andare? Me lo chiedo anch’io. Hakimi mi fa tornare in mente quando ai miei tempi, con la regola dei tre stranieri, il calciatore che arrivava dall’estero doveva necessariamente essere in grado di fare la differenza. Ecco, con lui l’Inter è tornata a quei giorni lì: Hakimi non è uno qualunque, in campo fa cose diverse dagli altri".
DOVE PUO' ARRIVARE L'INTER - "Allo scudetto, per questo è stata costruita, altrimenti sul mercato non vai a prendere uno come Vidal. La scorsa stagione la distanza con la Juve era più ampia del punto di distacco a fine campionato, i bianconeri alla fine mollarono. Ma ora il gap è ridotto".
SUL DERBY - "Diverso da tutti gli altri, imprevedibile per un motivo: non c’è pubblico, sarà stranissimo vedere San Siro vuoto, pure per i giocatori. In campo, la partita può essere un trampolino per l’Inter. Ma occhio, il Milan sta andando alla grande: il discorso vale anche per loro".
IL TRAP E CONTE - "Sono due allenatori molto attenti all’aspetto motivazionale. E poi tutti e due sono stati accompagnati dalla fama di difensivisti: non lo è questa Inter, che propone un calcio offensivo. E guai a chi ricorda così il mio Trapattoni: vincemmo quel campionato con Serena capocannoniere e in generale con il miglior attacco della Serie A (67 gol, ndr), segnando di più anche del Milan di Sacchi e dei tre olandesi".