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Brescia verso il fallimento dopo 114 anni di storia: la situazione
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SCADENZA - Entro questa mattina infatti (6 giugno), i dipendenti e i tesserati del Brescia avrebbero dovuto ricevere i propri stipendi arretrati, per un complessivo da oltre 3 milioni di euro. Il club però non ha rispettato la scadenza del pagamento e quindi non potrà presentare la documentazione necessaria per l’iscrizione al prossimo campionato. Dopo 114 anni di storia quindi il Brescia ripartirà dai dilettanti.
LE PAROLE DEL CAPITANO - Dopo la scadenza per il pagamento, che era fissata per le ore 15, il capitano delle Rondinelle Dimitri Bisoli si è espresso sulla questione attraverso il profilo Instagram della moglie: "Non avendo i social l’unico modo che posso utilizzare per comunicare è il profilo Instagram di mia moglie. In questo momento così doloroso ci tenevo a dimostrare la mia vicinanza a tutto il popolo bresciano, a tutti quelli che hanno fatto sacrifici per seguire il Brescia, a tutti quelli che hanno lavorato con onestà e dedizione per il bene del Brescia. Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui (probabilmente riferito a Massimo Cellino ndr), il Brescia siamo noi ed è per questo che Brescia non morirà mai, anzi sono certo che risorgerà più forte di prima, perché il Brescia è fatto di tanta, tantissima gente che come me ama questi colori, questa città e questa squadra. Il Brescia siamo e saremo sempre solo noi. La leonessa non muore mai. Il vostro capitano, Dimitri Bisoli".
LE PAROLE DEL DS - Nelle scorse ore aveva parlato della delicata situazione anche il Direttore Sportivo del club lombardo, Enzo Castagnini: "Fino a ieri ho provato a far cambiare idea a Cellino, ma non c’è stato nulla da fare. I compratori non si sono mai dimostrati seriamente interessati. Il presidente era quasi disposto a regalare il club. Sto malissimo, è una cosa troppo grave. Ho rifiutato il Pisa per il bene del Brescia".
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Cellino si smarca da solo: è un complotto (mi ricorda un altro pifferaio di topi)! I bresciani no...