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  • Bresciamania: Cellino congeda Balotelli, storia ai titoli di coda

    Bresciamania: Cellino congeda Balotelli, storia ai titoli di coda

    • Fabio Pettenò
    La frattura è insanabile, l’addio vicino. Mario Balotelli ed il Brescia sono sempre più lontani. Lo stop del campionato per l’emergenza coronavirus a acuito il malessere del presidente Massimo Cellino nei confronti di quello che è stato l’acquisto per eccellenza della campagna estiva. I segnali di un rapporto ormai logoro e ai minimi termini sono stati molteplici, evidenziati senza più freni nel corso di questi due mesi. Ultimo in ordine di tempo quello avvenuto in un'intervista telefonica ad una emittente bresciana.

    Balotelli l’ho voluto io -ha precisato Cellino nel suo intervento- Purtroppo ci aspettavamo qualcosa da lui che non è arrivato. Mario è uno che si deve mettere in mostra per altri motivi esterni al calcio: chat, twitter e questo non mi sta bene e mi fa arrabbiare. Ho trovato un ragazzo superficiale, ancora bambino, il calcio è una cosa seria”. Dichiarazioni che suonano come canto funebre verso l'esperienza di Super Mario nella sua città. Quella tanto voluta e desiderata ma mal sfruttata da ambo le parti.

    Le colpe del fallimento Balotelli-Brescia? Da dividere al 50% tra giocatore e società. Vero è come ha sostenuto lo stesso Cellino che “La colpa se il Brescia retrocede in Serie B non è solo di Balotelli” altrettanto vero è la insufficiente gestione del calciatore da parte del Brescia Calcio. Dal punto di vista tecnico la squadra Cellino non ha saputo supportare un talento in possesso, calcisticamente parlando, di un vocabolario tecnico-tattico diverso dagli altri. Poche volte è stato supportato nelle sue giocate, tante volte si è dovuto anche sacrificare per sopperire alla carenza tecnica degli altri.

    Dal punto di vista comportamentale pesano gli atteggiamenti avuti in stagione: partendo dalla pesante squalifica di cinque giornate a privare il Brescia del suo uomo chiave all’inizio della stagione, passando per il famoso litigio con Fabio Grosso, le panchine con Eugenio Corini finendo per le dirette Instagram con le frasi all’indirizzo della Juve e l'imbarazzo presidenziale per la chiacchierata (poi saltata) con Rocco Siffredi.

    Un fallimento su tutta la linea ma da ambo le parti a non giovare ad un Brescia con estremo bisogno di stabilità. Per questo, nella costruzione del Brescia del futuro per Balotelli non ci sarà più spazio.
     

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