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  • Bresciamania: Cellino-Tonali, patto tra gentiluomini

    Bresciamania: Cellino-Tonali, patto tra gentiluomini

    • Fabio Pettenò
    Esistono ancora i sentimenti nel calcio, la coltivazione di rapporti umani in un mondo fatto d’interessi puramente economici. Quello tra Massimo Cellino ed il suo gioiello Sandro Tonali rappresenta un legame presidente-calciatore figlio di un calcio che non c’è più. Non un rapporto unilaterale come spesso accade dove il presidente/padrone detta la,linea e il futuro del suo calciatore puntando a guadagnare di più. Quello tra il patron delle rondinelle ed uno dei giocatori più richiesti dal mercato è un patto tra gentiluomini figlio di un rapporto quasi paterno di Cellino nei confronti di Tonali. Un calcio che non ‘è più, un sentimentalismo e un legame tra presidente e giocatore ormai passato di moda.

    Massimo Cellino avrà mille e più difetti, non ultimo quello di cambiare versione ad ogni sospirar del vento (vedi la volontà di tornare a giocare dopo due mesi di battaglia contro tutti) ma allo stesso tempo l’imprenditore sardo è persona di cuore, capace d’emozionarsi e farsi trasportare dai sentimenti. Quello per Sandro Tonali, centrocampista richiesto da mezza Europa, è un rapporto che nasce dal profondo, dai primi passi mossi dal giovane mediano nel mondo del calcio.

    Qualità indiscutibili sul piano tecnico in campo Tonali vanta una maturità disarmante per i 20 anni appena compiuti. Un giovane in grado di non farsi sopraffare dalla notorietà ma di vivere con i piedi per terra, ben ancorato agli affetti famigliari, alla genuinità della vita. Massimo Cellino in lui ha notato subito la stoffa del campione dentro e fuori il rettangolo verde. Per questo motivo Massimo Cellino ha da subito preso Sandro Tonali sotto l’ala protettrice facendolo crescere.

    Dalla maturità scolastica alla scelta della destinazione calcistica del futuro: Cellino è da sempre al fianco di Sandro Tonali. Una rarità, una libertà di scelta irrazionale pensando agli interessi che ruotano attorno al gioiello di casa Brescia. Un patto tra gentiluomini figlio di un calcio che non c’è più.
     

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