Cosa succede a questo Brescia? Vittorioso e capace di frenare la corsa delle grandi, piccolo e impotente con le piccole. Ma che malattia ha la squadra di Iachini? Difficile dirlo. Il Brescia soffre da tempo di questo misterioso virus che non gli permette di essere costante come il suo presidente vorrebbe. Le prime giornate di campionato lo avevano proiettato alle luci della ribalta, con la vittoria contro Palermo, Chievo e Roma. Elogi, riferimenti a coppe europee che hanno di fatto destabilizzato l'ambiente e la mente dei giocatori. Sugli 11 punti in classifica pesano le sconfitte soprattutto con Bari e Lecce, l'incredibile debacle con l'Udinese in casa e l'ultima caduta per mano di Di Vaio di ieri a Bologna.

Non è casuale tutto ciò. Il Brescia è succube di un virus influenzale che lo debilita nelle gare con le dirette concorrenti. Una situazione non nuova, con sfumature comunque diverse. Nelle passate stagioni la squadra lombarda, nella serie cadetta, lottando per la promozione in serie A, spesso riusciva a fare risultato con le grandi del campionato di serie B, Torino, Lecce, Bari per esempio; salvo cadere contro squadre, sulla carta, inferiori come Cittadella, Gallipoli o Crotone. Come debellare il virus? Ad oggi, come si dice in questi casi in campo medico, non esiste una vera e propria cura per la completa guarigione.

La medicina non può essere il cambio alla guida tecnica: Iachini sta facendo il massimo dando il meglio di se stesso, e il gioco espresso dai suoi uomini ne è la riprova. La medicina efficace sarebbe ora battere il Cagliari domenica prossima, in uno scontro che sa di ultima spiaggia per entrambe le formazioni. Dunque unica medicina è la vittoria. Altri possibili scenari potrebbero far passare quello che per ora è un malato saltuario in un malato cronico, e questo significherebbe una sola cosa: retrocessione, e li nessuna medicina potrebbe essere efficace.