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  • Bresciamania: la prima vera crisi biancoazzurra

    Bresciamania: la prima vera crisi biancoazzurra

    • Fabio Pettenò
    Il Brescia riscopre la paura. La serata nera di Marassi ha riportato sulla terra dopo oltre un anno la formazione di Eugenio Corini. La squadra del tecnico bresciano si è riscoperta fragile, a corto di idee e di materiale sul quale lavorare per ottenere l’obiettivo della salvezza. Dopo un anno fatto di trionfi, vittorie in sequenza, gol e buone prestazioni di colpo la macchina sembra essersi inceppata. Il Brescia non vince da più di un mese. Tra le mura amiche dello stadio Rigamonti solo un punto conquistato. Il 3-1 contro il Genoa rappresenta la reale presa di coscienza che quello intrapreso nel massimo campionato sarà un cammino difficilissimo, stante così le cose. La nuda verità ha così alzato immediatamente il livello d’attenzione e di frustrazione di Cellino ma anche dei tifosi. Sul banco degli imputati ci salgono in molti, in pochi si salvano.

    COPERTA CORTA Infortuni e rosa ridotta ai minimi termini sono il primo fattore della crisi delle rondinelle. L’assenza di Ernesto Torregrossa nelle rotazioni dell’attacco pesa come un macigno (ne avrà per due mesi ancora!). A questo si aggiunge il fantasma Giangiacomo Magnani mai utilizzato dall’inizio della stagione e il bruttissimo infortunio di Daniele Dessena (rottura del malleolo, out 2/3 mesi). Emanuele Ndoj, sul quale il Brescia contava moltissimo per il centrocampo, non si è ancora visto. Bruno Martella continua ad avere problemi fisici, Luca Tremolada si è rotto la spalla e Jhon Chancellor rischia un lungo stop dopo l’infortunio muscolare contro il Geona. Tutto nell’ordine di una rosa cambiata poco rispetto allo scorso anno dove giocatori che in Serie B poteva andare bene ma in Serie A diventa un problema. La coperta è assai corta!

    CORINI – Il condottiero bresciano rimarrà per sempre l’uomo che ha riportato il Brescia in Serie A. Un titolo che mai nessuno gli toglierà. Ma il calcio non ti da il tempo di crogiolarti sugli allori, non da modo di vivere di soli ricordi. “Ieri” è già “domani”: la promozione conquistata meritatamente sul campo è un grande ricordo già superato dalla necessità di mantenere la categoria. Le critiche a Corini sono soprattutto sulla gestione del modulo (4-3-1-2) mai variato in corrispondenza di situazioni ed avversari. Così come sotto accusa sono l’utilizzo di alcuni giocatori spesso schierati titolari in Serie B come in Serie A (Spalek e Mateju su tutti) considerati inadatti per la categoria. La sua posizione è sempre più a rischio....

    BALOTELLINon è ancora un caso ma siamo al limite nell’entrare in tale definizione. Perché Super Mario acquistato in estate con tanto di proclami importanti di rilancio non sta mantenendo le attese. Contro Fiorentina e Genoa il numero 45 del Brescia è stato l’ombra del giocatore che tutti vorrebbero vedere in campo. Avulso dal gioco, poco reattivo e soprattutto con l’atteggiamento che sempre gli è stato criticato: il trotterellare per il campo facendo più parlare di sé per le proteste (con tanto di cartellini gialli) che per le giocate in campo. Questo Balotelli non serve al Brescia, così non da quel valore aggiunto per il quale è stato acquistato. Un fattore negativo in più in un momento delicato della stagione.

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