Calciomercato.com

  • Bresciamania: Per la Serie B manca solo la matematica

    Bresciamania: Per la Serie B manca solo la matematica

    • Fabio Pettenò
    Ora più che mai i tifosi del Brescia sono rassegnati all’idea di tornare in Serie B. La sconfitta contro il Sassuolo nel monday night della 26° giornata di campionato di Serie A ha emesso il verdetto, non ancora matematico, del ritorno nella cadetteria della squadra del presidente Massimo Cellino. Un ko devastante sotto ogni punto di vista, quello subito contro il bresciano e tifoso doc come Roberto De Zerbi. Perché i 90’ minuti del vuoto Mapei Stadium sono stati l’emblema di un percorso in picchiata (verso il basso) di Balotelli e compagni. Una discesa senza paracadute quella dei biancoazzurri a secco di vittorie da 11 giornate e ora miseramente ultimi e sul fondo della classifica a 9 punti di distanza dalla zona salvezza. Un abisso!

    SOLITI ERRORI – Nella prestazione di Reggio Emilia spiccano purtroppo gli stessi atavici errori. Gesti tecnici infinitamente brutti e decisivi per cambiare le sorti di una partita. Questa volta è toccato a Chancellor regalare il pallone del vantaggio al Sassuolo. In altre occasioni è toccato ad altri (vedi Mateju con la Sampdoria, Martella con il Parma per citarne alcuni) azzerare in un solo colo gli sforzi di una squadra già in difficoltà. E quando commetti certe ingenuità, in Serie A, non puoi pensare di non essere punito! Così è stato in tantissime occasioni: punti lasciati per strada a pesare ora in una classifica ormai compromessa.

    CELLINOLe colpe di un fallimento sportivo sono da dividere con tutti: giocatori, allenatori ma soprattutto presidente. Normale che sia così quando sei tu a dirigere la baracca! Errori su tutta la linea quelli commessi dal patron cagliaritano, al suo primo anno di Serie A con il Brescia. I meriti di una promozione emozionante rappresentano il passato. Gli errori sono stati nella gestione della rosa ritenuta adeguata ad inizio anno, quando già non lo era ma soprattutto aver perseverato nell’errore di non averla rinforzata a gennaio. E qui sta la colpa più grande. La presunzione di potercela fare con lo zoccolo duro della promozione ha rappresentato il vero fallimento: perché la Serie A non è la Serie B. A questo si aggiunge l’instabilità in panchina con tre allenatori (Corini, Grosso e Lopez) a minare l’intero progetto.
     

    Altre Notizie