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  • Brocchi cita il Papa: 'Mi rivedo in Prandelli, magari Balotelli a Brescia'

    Brocchi cita il Papa: 'Mi rivedo in Prandelli, magari Balotelli a Brescia'

    L'ex allenatore del Milan, Cristian Brocchi, ora sulla panchina del Brescia, ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Come dice Papa Francesco, per essere grandi bisogna prima di tutto sapere essere piccoli e l'umiltà è la base di ogni vera grandezza. Per me è così. Io ho giocato nel grande Milan, ma non mi sono mai sentito diverso da come ero prima, non mi sono mai vantato. In carriera ho passato momenti belli e momenti brutti, ma oltre all’umiltà ho avuto equilibrio. Spero di riuscire a trasmettere questo anche ai miei giocatori. Non ho mai detto che al Milan non hanno avuto fiducia in me, ma che molti non mi hanno voluto capire: è diverso. Ma il Milan per me è una famiglia, preferisco non parlarne". 

    NUOVO PRANDELLI - "L'allenatore conta eccome in una squadra. È quello che ha le maggiori responsabilità, che paga per primo se le cose vanno male. È la persona che dà alla squadra identità e carattere. Io non penso di essere il migliore. Ho un mio credo, idee frutto dello studio e dell'esperienza di calciatore. Ho cercato di prendere il meglio da ciascun tecnico che ho avuto, ma anche cose che non mi piacevano e che ora cerco di non ripetere. Ne ho avuti di bravi, da Ancelotti a Reja, ma scelgo Prandelli. Mi ha insegnato calcio, mi ha trasmesso tanto dal punto di vista tattico e morale, nel preparare la partita e curare i dettagli. Oggi mi rivedo in lui. La mia squadra deve avere entusiasmo, per prima cosa. Poi carattere forte e volontà di uscire dal campo dopo aver dato tutto. Con qualunque risultato. Voglio che la mia squadra abbia una propria identità, sia riconoscibile, non faccia un calcio speculativo. Umiltà sì, presunzione no". 

    BRESCIA - "Stiamo lavorando tanto e bene. Una casa non si costruisce in un giorno, ma mattone dopo mattone. Non si deve pensare in grande, quando credi di aver fatto qualcosa di buono è la volta che molli inconsciamente. Caracciolo è imprescindibile: oltre a essere il capitano, è un leader positivo. Nonostante i suoi anni e i suoi numeri, ha ancora la voglia di dare l'esempio". 

    CASSANO & BALOTELLI - "Antonio non lo conosco e quindi non posso giudicarlo, ma Mario sì. È un bravo ragazzo che sta passando un momento difficile, magari avessi potuto averlo con me. Gattuso? Non riesco a parlargli, ha sempre il telefono spento. Ma sapevo che, nonostante i problemi societari, avrebbe portato una carica pazzesca. È un esempio per tutti, dimostra che per fare bene devi avere anche certi valori morali. Vieri finalmente è uscito allo scoperto. Quando giocavamo la gente mi diceva: come fai a essere amico di quell'orso? E io: perché non lo conoscete. Ora tutti lo vedono per come è realmente e si fanno un sacco di risate coi suoi video". 

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