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  • Buffon: 'E' il mio ultimo anno. Non so se Dybala resta. Su Bonucci e il Milan...'

    Buffon: 'E' il mio ultimo anno. Non so se Dybala resta. Su Bonucci e il Milan...'

    Gianluigi Buffon non è mai banale quando rilascia delle dichiarazioni, e non lo è stato nemmeno questa volta; in una lunga intervista, come si legge sulle pagine di Tuttosport, ha parlato del mondo Juve, del mercato e della sua carriera, che è sempre più vicina al termine: ''Diciassettesima stagione? Non voglio più parlarne, perché a me i tormentoni stanno sulle scatole. Ho già detto la mia su ciò che potrei o non potrei fare. Ultima chiamata? E' elettrizzante. Cerco di coglierne e prenderne l'aspetto speciale. Come in tutte le esperienze vissute nei luoghi che sai di non poter visitare più: ti accorgi di quanto belli siano e desideri cristallizzare ogni immagine, ogni emozione che ti porterai dietro per sempre. Voglio rendere questa stagione ancora più formidabile, con prestazioni all'altezza del mio nome e con la Juve ai livelli ceh merita. E voglio lasciare che non sono ancora da buttare...''.

    CHAMPIONS LEAGUE - ''La verità, vi prego credetemi, è che la Champions per me è sempre stata ed è solo uno stimolo positivo per poter assaporare determinate emozioni e confrontarmi con certi campioni e grandi palcoscenici. Non ha una accezione negativa, anche in questa stagione non sarà un'ossessione''.

    CAMPIONATO COMPETITIVO - ''Attendo con trepidazione un campionato equilibrato, nel quale possano tornare i valori di squadre che hanno passato un po' di stagioni in decadenza. Questo renderà la Serie A più godibile e ne sono felice. E in ogni caso anche l'anno scorso non abbiamo creato il vuoto, Roma e Napoli erano vicine''.

    ADDII DOLOROSI - ''Juve più forte senza Dani Alves e Bonucci? Per capirlo dovremo aspettare. Però siamo diversi. Leo e Dani sono due calciatori che hanno delle peculiarità molto particolari, non tipiche dei ruoli che ricoprono e il nostro modo di giocare sarà diverso. Cominciando la stagione con un sistema di gioco ben definito, la società ha avuto l'opportunità di operare con soluzioni alternative e più ricambi. Abbiamo, adesso, una rosa più congeniale a questo modo di giocare: ci aiuterà''.

    CAPITOLO BONUCCI - ''Leo penso sentisse dentro di sé il bisogno di una nuova sfida, quella del Milan lo avrà intrigato. Ce ne facciamo una ragione se non c'è più Bonucci. Lo ringrazieremo sempre per quello che ha dato e per quanto si è speso per la causa. La Juve ha sempre avuto grandi campioni, vanno e vengono. E Dani forse anche aveva bisogno di sfide: quando arrivi a un'età come la nostra e non sei di nessuna parrocchia vuoi metterti alla prova in ogni campionato. Con Leo abbiamo messaggiato, gli ho detto il mio pensiero che rimane tra noi. Gli vorrò sempre bene, avevo una empatia molto forte, è cresciuto tanto in questi sette anni, sia come calciatore sia come temperamento e carattere. Non mi sento tradito perché è andato al Milan, ognuno ha la propria situazione personale e familiare che ha un peso e quindi anche sulla base di quello si fanno delle scelte''.

    BONUCCI-SPOGLIATOIO - ''Tanti non lo hanno salutato, perché? Averlo salutato o no dipende dal tipo di vicinanza che hai e da quanto usi i social. Io non li uso molto, ma in quel caso l'ho fatto volentieri. Anche perché in campo siamo sempre stati in contatto e c'è sintonia. Ho pensato di fargli sentire la mia vicinanza in un momento in cui ne aveva anche bisogno considerando ciò che stava passando mediaticamente''.

    CARDIFF - ''Abbiamo perso solo perché abbiamo trovato una squadra superiore. Non è successo nulla a Cardiff. Non fosse così io starei zitto e non direi niente. Invece ribadisco che non è capitato nulla''.

    MERCATO - ''Questo gruppo di difensori non lo cambierei con nessuno, lo dico con convinzione. Penso di saper valutare il valore di certi ragazzi e di certi professionisti con l'esperienza che ho. I nostri sono i migliori sulla pizza. Come dicevo sei o sette anni fa che il nostro terzetto difensivo era il migliore d'Europa: la gente rideva, poi nel giro di un anno o due non rideva più nessuno. Bernardeschi? Grande operazione societaria. E' un talento puro, un ragazzo veramente giovane e dagli enormi margini di miglioramente tecnici, fisici e caratteriali. E ha un'umiltà e una voglia di migliorarsi che ho visto in pochi. All'inizio trarrà più benefici lui dalla Juve che viceversa, però nel lungo termine sarà un giocatore di riferimento per i tifosi. Perché ha voglia di apprendere e cattiveria positiva. La 10? Nono sono certo io a decidere. Non so se gliela darei, è una maglia pesante. In certi momenti devono essere fatte valutazioni per evitare di appensatire e rallentare la crescita di un grande talento''.

    DYBALA - ''Resta? Se uno dovesse star dietro alle voci... Nessuno fino a quando non chiude il mercato può essere sicuro della permanenza. E' anche il mondo dei social a rendere tutto più instabile e precario, ma credo che alla fine le dichiarazioni della Juve e di Dybala stesso abbiano un peso. Il Paulo delle due stagioni bianconere ci aiuterà ad alzare ancora più l'asticella''.

    SZCZESNY - ''Abbiamo un bel gruppo di portieri. E il primo a voler migliorare e apprendere dagli altri ragazzi sono io, da loro posso sempre carpire qualcosa di prezioso. Szczesny l'anno scorso è stato il miglior portiere del campionato e la Juve ha fatto un'operazione giustissima perché il futuro sarà suo. Spero di poterlo aiutare ad essere il migliore fino a quando sarò in bianconero''.

    DE SCIGLIO - ''Mi auguro che possa ritrovarsi, perché è un ragazzo che, non so perché, si è trovato in una fase di stallo dalla quale deve scappare per trovare una consacrazione. Per questo a volte devi cambiare ambiente e ora come ora nulla più della Juve può aiutarti in questo''.

    SCUDETTO - ''Penso che il Milan lotterà per lo Scudetto. Ha speso tanti soldi, però in questo mercato non mi sorprende più niente. C'è uno stato di indifinitezza del valore, non riesco più a capire i parametri per valutare un giocatore, gli emolumenti che guadagna, il costo del cartellino ed è tutto in mano a chi ha il portafogli più gonfio. Sono un po' spaesato. E soprattutto sono favorevole a norme di valutazione. Sento dire Neymar 222. Ok, e se arriva uno che dice 600 allora? Servono dei limiti. Ero piccolo e mio nonno diceva sempre: gonfia e gonfia il palloncino, prima o poi scoppia''.

    VAR - ''Sono felice dell'introduzione della tecnologia. Anzi, io analizzerei con il VAR questi sei campionati vinti così si vedrebbe chiaramente, se ce ne fosse bisogno, che abbiamo meritato sul campo''.

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