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  • Buffon vede Agnelli,| Leali: 'Suo erede alla Juve'

    Buffon vede Agnelli,| Leali: 'Suo erede alla Juve'

    Gigi vuole garantire sempre il massimo e «non rubare lo stipendio». Pronto un 1+1. Il portiere ha maturato l’idea dell’intesa “a breve termine” negli ultimi giorni. Presto ci sarà un nuovo incontro con Agnelli.
    Buffon, (contr)atto d’amore
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    Il domandone è: ma perché? Perché un giocatore di 34 anni prossimo allo svincolo, al quale la società d’appartenenza offre un contratto triennale, dice urbi et orbi di preferire una intesa di breve durata? Tendenzialmente rinunciando ad una paccata di soldi (almeno 9, 10 milioni in 36 mesi) e alla garanzia di poter giocare in quella che è, e sembra poter essere, la squadra più forte d’Italia fino al 2016? Anche perché di solito succede esattamente il contrario: il club tende ad accorciare, l’atleta ad allungare... La rispostona: perché il giocatore in questione è Gigi Buffon . Personaggio estroso, schietto, vero. Ambizioso. Uno, per dirla a modo suo, che «ama avere la convinzione di non rubacchiare soldi, ecco perché preferisco un contratto breve». Dunque alla base del continuo posticipare il momento delle firme sul prolungamento non c’è una rottura tra le parti, men che meno una “lotta di cifre” tesa a risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro da una parte o spuntarne qualcuna in più dall’altra. Bensì voglia di fare chiarezza, voglia di mantenersi al top, voglia di cercare stimoli e tenere alto il livello di concentrazione. C’è una atto d’amore per i colori bianconeri, insomma. Quell’amore che ha portato Buffon a - numero uno al mondo - a diventare un “giocatore di serie B” per un anno. E che ora lo porta a voler fare un passo per volta.


    LE TAPPE La questione rinnovo-Buffon prosegue ormai da tempo, a suon di «le volontà collimano», «l’intesa c’é», «è solo questione di mettere tutto nero su bianco». O ancora: «Appena Buffon rientra dalla Nazionale firmiamo», «Entro l’inizio del campionato firmiamo», «Subito dopo la sfida contro il Chelsea firmiamo...». A dispetto di tanto procrastinare, contribuiva comunque la serenità dei diretti interessati a tranquillizzare i tifosi. Era una faccenda tra il presidente Andrea Agnelli e Buffon. Appunto straconvinti. Da quanto trapela, infatti, un triennale da 3 milioni e poco più all’anno è praticamente pronto già dalla fine della scorsa stagione ed effettivamente era previsto che venisse firmato in calce in questi giorni.

    L’ULTIMA IDEA Ultimamente, però, Buffon ha riflettuto su una soluzione alternativa. Se vogliamo molto in linea con i tempi che corrono: un... contratto a progetto. Annuale. Prima l’idea, poi il confronto con gli amici più stretti ed i collaboratori, con lo storico agente Silvano Martina , con la società. E in tv, come ormai tutti sappiamo. Spiazzando un po’ la Juventus, volendo. Ma anche suscitandone rispetto, proprio perché non è da tutti dimostrare lealtà e maturità fino a questo punto. Del resto, foss’anche che uno mediti di “mollare tutto”, può farlo anche con un triennale firmato rinunciando ai soldi dopo, eventualmente, e non prima, preventivamente...

    SCENARIO A questo punto, dunque, si prefigura un nuovo incontro tra Buffon e Agnelli. Per parlare di un contratto annuale, come da richiesta, con una opzione abbastanza “rigida” per il secondo anno. Rigida nel senso di pre definita anche nei minimi dettagli in modo tale che, a meno di clamorosi ripensamenti di Buffon, possa essere possibile allungare il rapporto in maniera pressoché automatica, evitando nuove telenovele e distrazioni. Un buon compromesso, insomma. Che rassicura la Juventus e pone Buffon, cosa che effettivamente vuole, nella condizione di doversi guadagnare giorno per giorno lo status “giocatore da Juve”.
     

    "Non mi sento inferiore a Perin e spero in una chiamata dell’Under 21".
    Leali: «A Lanciano gioco e so che la Juve mi segue".
    Rispetto a Gigi Buffon, di sicuro Nicola Leali non ha il problema del freddo e della noia durante le partite: «No, no: qui a Lanciano è un bombardamento ogni sabato». Era quello che si augurava la Juventus, che dopo averlo acquistato dal Brescia (investimento da 4 milioni) lo ha girato in serie B proprio per fargli maturare esperienza.

    Leali, a Lanciano sono entusiasti del suo rendimento.
    «A parte i punti in classifica, anche io sono soddisfatto: sto giocando con continuità, quello che volevo».


    Buffon le ha mandato qualche sms di incoraggiamento?
    «Magari... Per me è un idolo. Ancora mi fa effetto pensare a quando in estate mi sono trovato nello spogliatoio con lui e Storari. Ogni tanto sento Filippi, il preparatore dei portieri: sapere che segue le mie partite mi fa piacere».

    E lei segue la Juventus?
    «Ovvio. Il mio cartellino è della Juve e il mio obiettivo è quello di giocare con quella maglia. Se ci riuscirò bene, altrimenti pazienza...».

    Buffon ha detto che pensa di giocare ad alti livello per altri 3 anni.
    «Firmerei adesso per essere il suo erede fra 3 anni, ma sarebbe un sogno anche arrivare prima per fargli da secondo».

    In estate vi siete allenati insieme. Cosa l’ha impressionata maggiormente?
    «Quasi tutto, in modo particolare la sua tranquillità tra un’esercizio e l’altro. Dà l’impressione di non stancarsi mai».

    La parata più bella di Buffon in quest’avvio di stagione?
    «Per il gesto e l’importanza direi quella nei primi minuti contro il Chelsea».

    Quali sono i portieri a cui si ispira?
    «Handanovic per le uscite alte e basse, Buffon per come si muove tra i pali, Julio Cesar per i piedi. E poi apprezzo tantissimo Sorrentino».

    All’Under 21 ci pensa?
    «Adesso ci sono dei grandi portieri, però ammetto che spero in una convocazione. Con Mangia ho già parlato diverse volte».

    Tra i giovani il portiere più di moda è Perin del Pescara: lei si sente inferiore?
    «No, anche se è vero che lui adesso si sta misurando in una categoria superiore».

    In B per lei è un derby juventino continuo.
    «E’ vero, ho affrontato Nocchi, Masi, Bouy e fra due settimane incrocio Boakye: con lui dovrò stare particolarmente attento, ha il gol nel sangue».

    Pogba (‘93 come lei) si sta già imponendo nella Juve: stupito?
    «No, in allenamento erano evidenti le sue qualità. Paul è stato bravo a sfruttare bene le occasioni che gli ha concesso Conte».

    Come le è parso il ritorno in panchina di Conte?
    «Bello rivederlo. Qui a Lanciano ho conosciuto un ottimo allenatore come Gautieri, ma in ritiro Conte mi ha dato l’impressione di essere uno dei migliori tecnici al mondo».

    La differenza più vistosa tra il pianeta Juventus e il pianeta Lanciano?
    «Sono due mondi diversi, a partire dai centri sportivi».

    I suoi compagni del Lanciano cosa le chiedono della Juve?
    «La maggior parte delle domande sono su Pirlo: tutti si domandano se è davvero così forte. E la mia risposta è sempre la stessa: dal vivo è mostruoso».

     


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