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  • C'è chi dice no. Inter, Suning lancia la svolta: ecco da dove si parte

    C'è chi dice no. Inter, Suning lancia la svolta: ecco da dove si parte

    Quanto è difficile dire no. A volte, ed è stato il caso dell’Inter, diventa addirittura impossibile. Strano a dirsi, ma le cose stanno proprio così: la svolta del club di corso Vittorio Emanuele passa da una risposta negativa. Per cogliere il segnale del cambiamento occorre volgere lo sguardo al passato, quando l’Inter annaspava a fatica, cercando boccate d’ossigeno dalla cessione dei propri migliori talenti. È stato il caso di Coutinho e di Sneijder, ma anche di Mateo Kovacic, venduto al Real per poter arrivare a Geoffrey Kondogbia. 

    NO AL NAPOLI - Adesso le cose sembrano cambiate. Il Fair play finanziario impone ancora cessioni prima di poter intervenire energicamente sul mercato in entrata, ma l’Inter adesso ha la forza per trattenere i propri giocatori migliori. O quanto meno non cederli alle dirette concorrenti. Prima la Juventus e poi il Napoli hanno provato a far scricchiolare il muro erto da Suning con un'offerta per Mauro Icardi. In particolare il club azzurro ha approfondito i discorsi con l’entourage del rosarino e fatto giungere nella sede dei nerazzurri un’offerta da 60 milioni di euro. L’Inter ha ringraziato e reagito con fare impassibile: Icardi non si vende. Non in Italia

    LA SVOLTA - La scena rischia di ripetersi con Marcelo Brozovic. Il centrocampista è sul mercato perché la società di corso Vittorio Emanuele ha deciso di puntare su Joao Mario. Il portoghese è ritenuto più completo, di conseguenza il croato può partire per un’offerta di circa 23-25 milioni di euro. Piace alla Juventus, che è disposta ad accontentare l’ex Dinamo sull’ingaggio. Ma anche in questo caso l’Inter non ci sente: Brozovic è in vendita, ma non alla Juve. Il senso è molto chiaro e il pensiero è condivisibile: la società nerazzurra vuole tornare in fretta ai vertici del calcio italiano e per farlo deve diminuire il gap con le squadre che in questo momento la precedono. Rinforzarle con la cessione dei propri uomini migliori sarebbe un suicidio. La svolta nerazzurra parte da questi due no.

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