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  • C'è Guardiola a Brescia:| Leali osservato speciale

    C'è Guardiola a Brescia:| Leali osservato speciale

    Pep Guardiola in arrivo a Brescia. Se ne parla da due giorni e ad avvalorarne la veridicità non sono solo gli spifferi che rendono ancora più umida l'aria di questo periodo. Spifferi che provengono anche da Milano e che parlano di un incontro in agenda tra l'allenatore del Barcellona e il presidente dell'Inter Massimo Moratti.
    I campionati europei sono fermi per dare spazio alle nazionali e la Liga spagnola non fa eccezione. Guardiola, con Brescia e con il Brescia, ha mantenuto un rapporto eccezionale. Eccezionale con il presidente Gino Corioni, con il team manager Edoardo Piovani, unico italiano invitato dal Pep per la festa dei 40 anni, compiuti il 18 gennaio scorso.

    Per questo motivo l'arrivo di Guardiola a Brescia è veritiero, oltre che verosimile. Per la partita di domani con l'Ascoli c'è un posto in tribuna al «Rigamonti» prenotato per l'ex regista che, dopo 447 partite e 21 reti con il Barcellona, nel 2001 approdò in biancazzurro.
    E L'AMICIZIA qui lascia spazio all'interesse. Guardiola, che da Valencia (dove è stato fino a ieri per un convegno) ha raggiunto Brescia con un aereo privato, osserverà da vicino i gioielli biancazzurri di cui finora ha solo sentito parlare: il portiere Nicola Leali e il mediano Bartosz Salamon.
    Dalla Catalogna fanno sapere che l'osservato speciale numero uno di Guardiola è Leali. Del 18enne portiere di Cavriana l'allenatore dei campioni d'Europa ha avuto relazioni più che lusinghiere. E nonostante abbia una florida «cantera», un settore giovanile di prim'ordine (Xavi, Iniesta, Messi, Pedro, Busquets per citare i più famosi), il Barcellona si sta guardando intorno per assicurarsi una riserva affidabile dietro Victor Valdes, che ha solo 29 anni ed è un altro gioiello della «cantera» azulgrana, dunque per il momento inamovibile.
    A Guardiola piace anche Bartosz Salamon: per la struttura fisica, per la capacità di conquistare il pallone e di rigiocarlo con rapidità e come si deve. Il prototipo perfetto del calciatore da Barcellona, di una squadra di un calcio talmente perfetta nella sua fitta trama di passaggi che sembra una playstation dal vivo.
    GUARDIOLA non cura la fase difensiva. Ai suoi giocatori di retroguardia insegna il modo per uscire dalla propria area con la palla al piede: ha studiato e fa applicare 15-20 soluzioni. Si gioca sempre.
    Nel suo piccolo Beppe Scienza cerca di fare lo stesso al Brescia. In allenamento insiste su certi torelli con due schieramenti di pari numero (6 contro 6), in cui l'obiettivo è passarsi rapidamente la palla arrivando obbligatoriamente a 8 tocchi facendo in modo che i contendenti non rubino la sfera per rigiocarla a loro volta.
    Oggi Guardiola potrebbe far visita alla squadra, impegnata a Coccaglio dalle ore 15 nella rifinitura. E in serata non mancherà la cena con la famiglia Corioni e con la dirigenza del Brescia, Piovani in prima fila.
    Ieri, intorno alle 18,30, Piovani è stato visto aggirarsi dalle parti del Vittoria, l'albergo in pieno centro scelto dal Pep per i soggiorni bresciani. Una coincidenza? In realtà il Pep, secondo l'ultima versione, dovrebbe essere in città oggi e domani sarà al «Rigamonti».
    Al Vittoria ieri Guardiola non si è visto. C'era un altro catalano illustre: il grande tenore Josè Carreras, maestro d'arte e di simpatia, accompagnato dall'amico bresciano Adriano Fracassi.


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