Calciomercato.com

  • C'era una volta Stramaccioni in curva Sud
C'era una volta Stramaccioni in curva Sud

C'era una volta Stramaccioni in curva Sud

Al termine della sua prima da allenatore all'Olimpico, lo scorso campionato, glielo chiesero subito: «Lei che è di Roma, quante volte era già venuto in questo stadio?»«Da dove sono entrato oggi, mai».Andrea Stramaccioni aveva appena giocato contro la Lazio, non era il caso di ribadire ancora una volta quello che tutti sanno, la sua fede giovanile per la Roma. Non è mai stato un segreto: quando è tornato, sempre per Lazio-Inter, il 15 dicembre, i tifosi biancocelesti gli hanno dedicato qualche coretto non certo di benvenuto, di quelli riservati a chi in passato ha dichiarato amore o simpatia per i rivali giallorossi. 
 
Abbonamento e disappunto Stramaccioni aveva fatto qualcosa in più: era stato abbonato in curva Sud, per anni. Un legame nato ai tempi in cui giocava per la Romulea, che non si è interrotto neppure quando è passato alle giovanili del Bologna (che lo strappò proprio alla sua Roma): la Primavera giocava di sabato pomeriggio, la sera prendeva il treno, tornava a casa, e la domenica, prima di rientrare in convitto, se ne andava all'Olimpico. Con un certo disappunto della fidanzatina di allora, che un fine settimana su due lo vedeva sparire, peraltro per andare a vedere una Roma che, ai tempi di Mazzone e dell'inizio della presidenza Sensi, era piuttosto avara di soddisfazioni per i propri tifosi. Quando poi la Roma vinse lo scudetto, nel 2001, Stramaccioni c'era ancora: fece in tempo a vedere, oltre agli schemi di Zeman, i gol di Montella, poi diventato amico e collega. Smise poco dopo, quando era nuovamente tesserato per la Romulea, e la panchina non era più un passatempo, ma un impegno molto serio, che cominciava a puzzare di lavoro.
 
Coverciano e tabù Un lavoro che gli sta dando grandi soddisfazioni, visto che dopo aver vinto la baby Champions con la Primavera dell'Inter Strama è diventato il tecnico più giovane della Serie A. Eppure la gioia professionale più grande, conoscendolo, è stata sapere che durante lo stage con le Under 19, 20 e 21 che si è tenuto nei giorni scorsi a Coverciano, c'erano addirittura 15 giocatori con cui lui ha lavorato tra i settori giovanili di Roma e Inter. E nell'elenco non c'è quell'Alessandro Florenzi cui Strama cambiò il destino trasformandolo ai tempi degli Allievi Nazionali da trequartista a centrale. Florenzi ormai è nel giro della Nazionale e per «ringraziare» Strama gli ha segnato uno dei tre gol con cui la Roma il 2 settembre scorso ha vinto a San Siro. Visto che Strama ha battuto tutte le grandi salvo sbattere tre volte su tre contro le romane, mai come stasera vorrà dare un dispiacere al suo vecchio amore.

Altre Notizie