La cattedra tremava, sotto la spinta dell'entusiasmo dei ragazzi. Tanto che a un certo punto hanno dovuto frenarla per evitare che scivolasse dalla pedana. tutto vero, senza ombra di 'esagerazione: semplicemente, una reazione fisica all'entusiasmo generato dalla visita di Gabriele Perico alla scuola media "Colombo" di Cagliari per la nuova tappa dell'iniziativa "La scuola dei bambini".

Pensare che Perico, nuovo arrivato, aveva avuto timore di non essere nemmeno riconosciuto. Come no. L'accoglienza degna di una rockstar l'ha lasciato piacevolmente stupito: "Avevo già visitato una scuola, ai tempi dell'Albinoleffe, ma era stata tutt'altra storia. A Bergamo i ragazzi erano rimasti zitti e seduti, non c'era questo travolgente calore".

Dopo aver stretto tante mani e risposto con un sorriso ai saluti, Gabriele si è sistemato alla cattedra per rispondere alle curiosità dei ragazzi. "La passione per il calcio è nata da piccolissimo. Ho iniziato a giocare a 6 anni, prima all'oratorio poi nel settore giovanile dell'Atalanta. Facevo l'attaccante, poi un giorno l'allenatore mi ha piazzato dietro. "Vai in difesa e corri per tutta la fascia", mi disse. Sono bergamasco, quindi tifavo per l'Atalanta. Il compito di un difensore? Non permettere agli avversari di far gol e spingersi in avanti per far segnare gli attaccanti della sua squadra".

A Cagliari è arrivato a metà agosto, ma si sente già come a casa. "Mi trovo benissimo, ho un rapporto speciale sia con i compagni che con i tifosi. Con chi ho più legato? Con Matri, Lazzari, Laner e quelli di origini bergamasche come me, ma vado d'accordo con tutti. Il mio obbiettivo? Far bene con questa maglia".

Ha rivelato di avere una passione speciale, che lo accomuna al suo dirimpettaio di fascia Agostini. "Mi piace molto la pesca. In questi mesi qui in Sardegna ci sono stato un paio di volte, ma finora non è che abbia preso molto".