Getty Images

Cagliari, Piccoli avvisa il Napoli: "Non è ancora finita". Le voci sul Milan: "Non faccio l'attaccante di scorta"
- 49
"Tutto è cominciato in Coppa Italia il 12 agosto, quando feci due goal alla Carrarese… E non si è ancora chiuso. Perché manca una partita e io voglio dare tutto fino alla fine. Col Como è stato bello perché il primo in campionato, col Venezia, l'ho cercato, voluto, un gol cattivo, di testa su corner di Zortea. Radu, nell'azione precedente, mi aveva fatto una parata straordinaria. Ho sentito che il lavoro paga. Il più bello? Direi due: con la Lazio, colpo di testa bellissimo e col Monza, di piede, un gran goal. Ma sono felice di tutti quelli che hanno portato punti".
"Pavoletti ha detto che io sono diventato un attaccate completo? Lo ringrazio per quello che ha detto, ma soprattutto per quello che ogni giorno fa per me e per i consigli che mi dà. Ha uno spirito incredibile. Ho cercato di rubargli qualche segreto sui colpi di testa. Da lui ho imparato tanto, ma è anche vero che questa squadra mette tanti cross. Mi metto con Mina che mi porta via qualche uomo e pure lui salta tanto. E cerco di arrivare in terzo tempo, faccio la volpe".
"L'allenatore Davide Nicola mi ha dato molta fiducia. Ho imparato a fare reparto da solo, ad attaccare meglio la profondità. E ho sempre dato tutto, lavorando anche per la squadra. Pur dicendo con sincerità che il goal è tutto. Alla mia età si vuole giocare sempre. I traslochi fanno parte della vita di un professionista. Preferisco giocare sempre o fare l'attaccante di scorta in un grande club che fa le coppe? L'attaccante di scorta proprio no. Io voglio giocare sempre a suon di goal. A fine stagione le parti si incontreranno, parleranno e troveranno un accordo. A Cagliari starei volentieri. Chiaro che la nostra vita calcistica è una gara in cui si parte tutti alla pari e poi c’è chi la spunta".
"Il difensore più tosto? Senza dubbio Acerbi. Tra gli attaccanti italiani Kean mi fa impazzire. Ha fisico, è forte in area, attacca la profondità, è completo. Spero di poter fare ancora meglio. In italia ci sono tanti attaccanti forti, una sana competizione. In Nazionale? Io do il massimo ogni giorno e gioco ogni partita come fosse l’ultima cercando di determinare. La Nazionale bisogna meritarsela".
"L'Atalanta? Ormai è un top club. Io, Zortea e Adopo siamo venuti a Cagliari continuando, bene, un percorso di crescita. Vedremo. Chissà. Chiaro che se un giorno dovesse capitare di tornarci sarà qualcosa di speciale. Sono pur sempre bergamasco".
Commenti
(49)Scrivi il tuo commento
Premesso che non parla specificatamente di Milan ma di tutte le squadre che fanno le coppe, ammes...