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  • Cagliari:| Scopre il diamante Ibarbo

    Cagliari:| Scopre il diamante Ibarbo

    Medellin, capoluogo del dipartimento di Antioquia, è la seconda città della Colombia per numero di abitanti. Sfortunatamente, è nota per vicissitudini e per una fama acquisita per meriti non encomiabili che ne hanno fatto un posto un po’ movimentato. Che c’entra? Beh, proprio lì, lo scorso 4 luglio, al culmine di una trattativa lampo, Massimo Cellino ha fatto un vero e proprio blitz per chiudere gli accordi con il club Atletico Nacional e mettere le mani sul cartellino di Victor Segundo Ibarbo Gutierrez. Ibarbo, semplicemente, per comodità di nome. Valeva la pena, fare un’incursione del genere, partendo da Miami dove si trovava per ragioni di affari. Alla dogana statunitense e a quella colombiana, stessa domanda: mister (señor) Cellino, che ci fa in Colombia? «Vado a comprare un calciatore». Risposta semplice, forse inconsueta, ma quello era. Valeva la pena anche sopportare il disagio della scorta, perché da quelle parti è utile precauzione per gli occidentali soprattutto nel caso di imprenditori di un certo livello. Detto e fatto, poche ore e ritorno in Florida, col sorriso dei giorni -e degli affari- migliori: «Oggi ho preso un diamante grezzo».

     
    L’ATTACCANTE - Recitavano le schede tecniche del sito ufficiale dell’Atletico Nacional: volante. Tradotto, ala di attacco. «E’ un attaccante, fidatevi di me». Come faccia a indovinare sempre è difficile dirlo, ma lo ha preso per giocare in attacco e dopo qualche mese di rodaggio, Victor inizia a far parlare di sé. «Avete visto quello che ha fatto? Mamma mia, quando esploderà... non riesco a pensarci neanche io». Il parallelo corre di qualche mese indietro nel tempo, dalla tribuna del Massimino a quella di Marassi, quando commentando il gol che stese la Sampdoria, di Radja Nainggolan disse con ampia facoltà di interpretazione dal labiale televisivo «Ma cosa ha fatto..» e il “cosa” è un’ovvia metafora. «Victor è un diamante grezzo» , ripeteva avantieri (e anche ieri) a chiunque gli si avvicinava per complimentarsi per l’ennesimo talento scoperto dal nulla o quasi. Diamante e grezzo: il primo sostantivo è in realtà quasi un attributo esso stesso perché descrive le fenomenali qualità tecniche, il secondo le chiarisce collegandole all’età. Quel lungagnone ha appena 21 anni. Il suo manager dice che diventerà forte come Cristiano Ronaldo: magari è una ardita speranza, ma di sicuro Ibarbo già ora è un bel problema per le squadre avversarie.


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