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  • Cagliarimania: 60 minuti regalati alla Juventus per confermarsi piccoli contro i grandi

    Cagliarimania: 60 minuti regalati alla Juventus per confermarsi piccoli contro i grandi

    • Antonio Cinus
    Il Cagliari di Leonardo Semplici si arrende alla Juventus, o forse per meglio dire a Ronaldo. Tralasciamo per un attimo il fatto della mancata espulsione del portoghese (e credetemi, sono il primo a dire che andava espulso) per concentrarci su un fattore ancora più allarmante. Il Cagliari con le grandi squadre si conferma piccola, con un tono di voce abbastanza basso e mai, fino ad oggi, capace di battere Golia.

    La sconfitta di ieri conferma il trend negativo contro le 7 sorelle di questa stagione, ovvero le prime sette in classifica. I match di andata contro Inter, Milan, Roma, Napoli e le doppie sfide contro Atalanta, Juventus e Lazio hanno portato ai rossoblù ben zero punti. Normale penserete voi, eppure no, non lo è. Perché il Cagliari nelle scorse stagioni qualche punto con le big lo ha sempre racimolato, un po’ quello che le dirette concorrenti per la salvezza stanno facendo quest’anno. La salvezza non passa solo per le vittorie contro le medio/piccole, anzi, molte volte la differenza la fanno proprio i punti conquistato con le squadre di “prima classe”.

    Eppure i presupposti per fermare la Juventus ieri pomeriggio c’erano tutti. Sette punti nelle ultime tre gare, squadra finalmente con un’identità ed ospiti appena freschi dall’eliminazione dagli ottavi di Champions League. Ma alla fine a parlare è sempre il campo ed i bianconeri sono arrivati con la giusta fame e la voglia di chiudere subito i conti. D'altra parte i rossoblù hanno deciso di non scendere in campo per i primi 60 minuti di gioco, prima di svegliarsi e provare ad avere una reazione.

    L’approccio non è stato dei migliori, mostrando un piccolo passo indietro rispetto alle gare precedenti. Personalmente penso che mister Semplici questa volta non è riuscito a leggere la gara. Nandez sull’out di sinistra non rende come dovrebbe, anzi, perde qualità. Zappa contro Chiesa sono stati 45 minuti di vero “suicidio”, dove il bianconero ha fatto quello che voleva. Klavan, con la sua esperienza, era da gettare prima nella mischia. Errare alla fine è umano e quindi i primi errori si possono perdonare anche al nostro neo tecnico. E sinceramente diciamocelo, meglio aver sbagliato una partita contro la Juventus (e con ciò non sto dicendo che andava buttata) piuttosto che sbagliare uno scontro diretto. Ora quindi viene il bello, raccogliere quanto di buono visto negli ultimi trenta minuti di ieri pomeriggio per andare a centrare una vittoria fondamentale in casa dello Spezia.

    L’importante è restare sempre uniti e restare un gruppo affiatato, e l’impressione, anche al termine della sfida contro i bianconeri, è che il gruppo sia più unito che mai.

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