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  • Cagliarimania: basta umiliazioni!
Cagliarimania: basta umiliazioni!

Cagliarimania: basta umiliazioni!

  • Mauro Cossu
Così non ci siamo. Il Cagliari formato 2016-2017 continua ad alternare ottime prestazioni a clamorosi e inspiegabili blackout. L'ennesimo è quello andato in scena ieri pomeriggio al "Mapei Stadium", contro il Sassuolo. Nel primo quarto d'ora la squadra di Rastelli subisce tre gol, dimostrandosi completamente in balia degli avversari. Il gol di Sau al 25' è il classico zuccherino per addolcire la pillola, che si rivela ancora più amara dopo gli altri tre schiaffoni rifilati dalla banda di Di Francesco. Inutile il gol di Ionita per il pesantissimo 6-2 finale, di fatto una delle peggiori sconfitte in trasferta nella storia del Cagliari in Serie A. La squadra isolana è apparsa scarica, demotivata e sfilacciata fin dalle primissime battute dell'incontro, subendo un'umiliazione dolorosa contro una diretta rivale alla corsa al decimo posto. Obiettivo che sfuma così definitivamente.

Ennesima brutta figura, ennesima debacle senza attenuanti. Sono ormai tanti gli episodi analoghi nel corso della stagione dei sardi. A partire dal 4-0 senza storia dello scorso settembre rifilato dalla Juventus allo "Stadium" alla quinta di campionato; poi un mese più tardi altri cinque gol incassati dalla Fiorentina, questa volta al "Sant'Elia", di fronte al proprio pubblico; quindi Lazio (1-4), Torino (5-1), Napoli (0-5), Inter (1-5) e, ultimo in ordine cronologico, Sassuolo. Altre sei sberle, altro risultato tennistico, che fanno del Cagliari la seconda difesa più perforata della Serie A: 75 gol subiti contro i 79 del Pescara e i 74 del Palermo, che proprio stasera si affronteranno nel monday night della 37esima giornata. Numeri preoccupanti, che hanno fatto drizzare le antenne ai tifosi e alla società, turbati dai clamorosi scivoloni della propria squadra. La salvezza non è mai stata in discussione, ma per il futuro il Cagliari avrà bisogno di lavorare, di crescere soprattutto sul piano caratteriale e mentale. Con o senza Rastelli. Perché il popolo rossoblù non merita di certo altre umiliazioni simili.

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