Uno stadio accogliente e funzionale: ecco come si presenta, oggi, l'impianto di Is Arenas. In questi mesi ci siamo soffermati raramente sulla questione stadio, sulle diatribe tra la società e il Comune di Cagliari sull'utilizzo e la ristrutturazione del 'Sant'Elia', sulle polemiche inerenti la costruzione del nuovo impianto a Quartu Sant'Elena, sulle vicende giudiziarie che ne sono seguite.

Oggi ci sembra doveroso intervenire per sottolineare, al di là di tutte le polemiche, che gli sforzi della società per dare alla squadra un campo di gioco (evitando le trasferte a Trieste che hanno caratterizzato parte dello scorso campionato) e ai tifosi rossoblù la possibilità di sostenere la propria squadra in uno stadio confortevole hanno dato i loro frutti.

Francamente in pochi credevano a maggio che il Cagliari avrebbe avuto la possibilità a settembre di iniziare il campionato in Sardegna. E invece Cellino ha smentito tutti. In poco più di tre mesi è stato messo su un impianto che non sarà lo Juventus Stadium, ma che nulla ha da invidiare alla maggior parte degli stadi italiani.

E di questo parere sono anche i tifosi. Almeno a giudicare dalle presenze. Contro il Chievo, non una partita di cartello dunque, erano presenti circa undicimila spettatori; non pochi se consideriamo che nelle passate stagioni (escludendo le partite contro Juve, Inter e Milan) gli spettatori raramente superavano le sette-ottomila unità. 

Insomma, uno stadio promosso a pieni voti. Dai tifosi, che si possono godere la partita a pochi metri di distanza senza dover ricorrere ai binocoli per seguire le azioni dei loro beniamini, e anche dai giornalisti che possono svolgere al meglio il loro lavoro usufruendo di postazioni comode sia sugli spalti sia nella sala stampa.