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  • Cagliarimania: la sagra degli errori!

    Cagliarimania: la sagra degli errori!

    • Andrea Corda
    Dopo la sonante sconfitta subita per mano della Fiorentina, il Cagliari è caduto rovinosamente anche all'Olimpico contro la Lazio. Perché, diciamolo con tutta franchezza, perdere in questo modo è decisamente frustrante.

    Non si tratta soltanto della seconda sconfitta consecutiva, ma si tratta anche della seconda sconfitta maturata in modo molto simile, con il Cagliari che è uscito fuori dalla partita dopo neppure 45 minuti. La prima frazione di gioco contro la Viola si era chiusa con tre gol di svantaggio. Identico copione all'Olimpico. Ciò vuol dire che i rossoblù sono mancati in personalità, grinta e carattere. Ma non solo. Anche il gioco è stato deficitario, soprattutto nella fase difensiva, vero tallone d'achille del Cagliari in queste prime dieci giornate di campionato.

    I gol subiti all'Olimpico sono un campionario di errori da categorie calcistiche ben inferiori alla Serie A. Il vantaggio della Lazio nasce addirittura con un'azione in contropiede sugli sviluppi di un calcio d'angolo a favore del Cagliari. Nell'occasione, Keita e Felipe Anderson vengono lasciati colpevolmente e completamente soli a pochi passi dalla porta di Storari: errore da matita blu.

    Nell'azione che origina il calcio di rigore per i laziali, Ceppitelli frana ingenuamente su un Immobile ormai destinato a trascinarsi la palla sul fondo. Nella terza marcatura dei biancocelesti Barella gioca palla inspiegabilmente all'indietro, offrendo un assist sul piatto d'argento per Immobile. Nel quarto gol i difensori del Cagliari si fanno saltare come birilli dal brasiliano Felipe Anderson, che penetra come se niente fosse in una difesa di burro.

    A rincarare la dose per i sardi c'è stata però anche tanta sfortuna: un bel tiro di sinistro di Murru disinnescato dall'intervento di Marchetti, un sinistro in diagonale di Borriello uscito di un soffio, un destro di Melchiorri terminato alto di poco, un rigore sbagliato dallo stesso Borriello e un colpo di testa a botta sicura di Dessena con parata decisiva di Marchetti. Insomma, il problema non è là davanti, dove il Cagliari continua a creare occasioni in quantità industriale. Il problema è dietro, dove il centrocampo e la difesa ballano.

    Probabilmente il responsabile numero uno della sconfitta di Roma è Massimo Rastelli, che non è ancora riuscito, in dieci partite, a registrare la fase difensiva dei suoi. Una fase difensiva che conta qualcosa come 9 gol subiti in due sole partite. Numeri da brividi, in senso negativo, sia chiaro. Ci si chiede poi che senso abbia concedere un contropiede dopo solo cinque minuti di partita, quando, in teoria, il Cagliari non avrebbe avuto alcun motivo per catapultarsi con veemenza nell'area di rigore avversaria.

    Ma non soltanto tattica. A fare discutere sono alcune scelte tecniche opinabili. Perché lasciare fuori Di Gennaro, l'uomo più in forma del Cagliari nelle ultime giornate? Perché preferirgli Barella soprattutto in una sfida topica per i rossoblù, che dovevano riscattarsi dalla sconfitta pesante contro la Fiorentina? Perché rinunciare all'esperienza di Di Gennaro?
    E poi perché riproporre un Isla che sembra ancora in ritardo di condizione fisica?

    Tutti interrogativi cui dovrà cercare di dare risposta l'allenatore del Cagliari.
    Sono passati solo dieci giorni dalla vittoria di San Siro, eppure quella vittoria sembra già lontana anni luce.

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