Cagliarimania: la sveglia ha suonato (troppo?) tardi
A questo punto sorge spontanea una domanda: come mai il Cagliari non ha giocato tutte le gare, o quantomeno quelle - sulla carta - più abbordabili, allo stesso modo e con la stessa intensità? Le sconfitte maturate per demeriti propri (oltre che per errori arbitrali), arrivate senza lottare e senza mordente, sono state quelle più pesanti, sia per quanto riguarda il morale sia per quanto riguarda la classifica. Arrivare con la sabbia alla gola alle ultime tre giornate e pensare di giocarsi la salvezza contro Roma, Fiorentina (a Firenze) e Atalanta (tutte e tre in lotta per l'Europa) probabilmente non è una strategia brillante. Non a caso, contro la squadra di Di Francesco non è bastata la prova d'orgoglio e di carattere per evitare l'ennesimo ko. La speranza del popolo rossoblù è che il Cagliari ripeta la stessa prestazione vista con la Roma anche nelle ultime decisive due partite, dove servirà obbligatoriamente fare punti per evitare lo spettro chiamato Serie B. La sveglia ha suonato troppo tardi? Probabilmente sì, ma questo lo scopriremo presto. D'altronde, anche nel calcio, la speranza è sempre l'ultima a morire.