Cagliarimania: Maran non si tocca. Il colpevole è solo uno
Maran sulla graticola? Inevitabile che in situazoni così delicate, il primo a finire sul banco degli imputati sia sempre l'allenatore. Ma è davvero lui il responsabile del momento negativo del Cagliari? Mica tanto. Perché se i numeri non sono certo entusiasmanti (eufemismo), è anche vero che quasi tutte le gare del Cagliari hanno un minimo comune denominatore: il "fattore fortuna". O meglio sfortuna, nel caso del Cagliari. Del grave infortunio di Castro di metà novembre (fino ad allora è stato uno dei migliori tra i rossoblù) abbiamo già parlato abbondantemente. Un guaio che ha fatto svoltare - in negativo - la stagione dei sardi. Ma, come spesso accade, nei periodi neri una tegola tira l'altra. Già, perché dopo lo stop dell'argentino, Maran ha dovuto fare i conti anche con i problemi fisici di Pavoletti (out per quasi tutto il delicato mese di dicembre), senza dimenticare gli acciacchi di Klavan e Ceppitelli, sulla carta la coppia di centrali titolare. Tutto qua? Neanche per scherzo. Ieri il fato si è accanito con i rossoblù: prima l'infortunio a Birsa dopo una manciata di minuti di gioco (frattura di ulna e radio), poi il guaio muscolare a Thereau, appena entrato in campo e costretto a uscire anzitempo lasciando la squadra in 10 uomini poiché erano stati esauriti i cambi. Aggungiamoci anche la clamorosa traversa colpita da Deiola in pieno recupero e il cerchio si può chiudere. Pur senza voler cercare nessun alibi, è inevitabile come gli infortuni abbiano pesato e pesano parecchio sull'economia della stagione rossoblù. Se deve essere trovato a tutti i costi un colpevole, un resposabile al momento no del Cagliari, quello è certamente il "fattore sfortuna", non certo Maran. Anche perché ieri, contro l'Atalanta, i sardi hanno dimostrato di essere una squadra viva, compatta, attenta in fase difensiva e pericolosa quando si affaccia in area avversaria. Manca incisività negli ultimi 16 metri, ma c'è tempo per ritrovare la brillantezza e l'efficacia anche sotto porta. Fiducia in Maran, dunque, per allontarsi al più presto dalle pericolose sabbie mobili della bassa classifica.