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  • Cagliarimania: Maran non si tocca. Il colpevole è solo uno

    Cagliarimania: Maran non si tocca. Il colpevole è solo uno

    • Mauro Cossu
    La stagione del Cagliari sta attraversando una fase molto delicata, impossibile negarlo. Una sola vittoria nelle ultime 12 partite di campionato, quella casalinga dello scorso 26 dicembre contro il Genoa. Da allora, appena un punto raccolto, frutto del pari agguantato in extremis alla Sardegna Arena contro l'Empoli. Da ben 41 giorni i rossoblù non riescono a trovare la via dei 3 punti, eppure gli avversari incontrati nelle ultime giornate erano assolutamente alla portata (Udinese, Empoli, Sassuolo, Atalanta). Numeri da incubo, che complicano la situazione in casa cagliaritana, considerato che ora il vantaggio sulla zona rossa che si è improvvisamente ridotto a soli 4 punti. Un stagione che sembrava riservare ben altre aspettative alla banda di Maran, ma che invece è andata pian piano a calare, sempre più verso il basso. I numeri non mentono: complessivamente, a questo punto del campionato, il Cagliari su 21 punti totali in classifica (in quindicesima posizione), ha collezionato 4 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte. All’attivo, su 19 gol totali, 12 ne ha messi a referto in casa, mentre sono solo 7 in trasferta. Al passivo, invece, il distacco aumenta: 10 subiti alla Sardegna Arena e poco più del doppio fuori casa (21). Dati che certificano le difficoltà dei rossoblù nell'imporre il loro gioco e nel non subire quello degli avversari, soprattutto lontano dalle mura amiche.

    Maran sulla graticola? Inevitabile che in situazoni così delicate, il primo a finire sul banco degli imputati sia sempre l'allenatore. Ma è davvero lui il responsabile del momento negativo del Cagliari? Mica tanto. Perché se i numeri non sono certo entusiasmanti (eufemismo), è anche vero che quasi tutte le gare del Cagliari hanno un minimo comune denominatore: il "fattore fortuna". O meglio sfortuna, nel caso del Cagliari. Del grave infortunio di Castro di metà novembre (fino ad allora è stato uno dei migliori tra i rossoblù) abbiamo già parlato abbondantemente. Un guaio che ha fatto svoltare - in negativo - la stagione dei sardi. Ma, come spesso accade, nei periodi neri una tegola tira l'altra. Già, perché dopo lo stop dell'argentino, Maran ha dovuto fare i conti anche con i problemi fisici di Pavoletti (out per quasi tutto il delicato mese di dicembre), senza dimenticare gli acciacchi di Klavan e Ceppitelli, sulla carta la coppia di centrali titolare. Tutto qua? Neanche per scherzo. Ieri il fato si è accanito con i rossoblù: prima l'infortunio a Birsa dopo una manciata di minuti di gioco (frattura di ulna e radio), poi il guaio muscolare a Thereau, appena entrato in campo e costretto a uscire anzitempo lasciando la squadra in 10 uomini poiché erano stati esauriti i cambi. Aggungiamoci anche la clamorosa traversa colpita da Deiola in pieno recupero e il cerchio si può chiudere. Pur senza voler cercare nessun alibi, è inevitabile come gli infortuni abbiano pesato e pesano parecchio sull'economia della stagione rossoblù. Se deve essere trovato a tutti i costi un colpevole, un resposabile al momento no del Cagliari, quello è certamente il "fattore sfortuna", non certo Maran. Anche perché ieri, contro l'Atalanta, i sardi hanno dimostrato di essere una squadra viva, compatta, attenta in fase difensiva e pericolosa quando si affaccia in area avversaria. Manca incisività negli ultimi 16 metri, ma c'è tempo per ritrovare la brillantezza e l'efficacia anche sotto porta. Fiducia in Maran, dunque, per allontarsi al più presto dalle pericolose sabbie mobili della bassa classifica.

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