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  • Cagliarimania: non parliamo di sfortuna

    Cagliarimania: non parliamo di sfortuna

    La sfortuna non esiste. Se il Cagliari si trova nell’attuale posizione di classifica non serve scomodare la dea bendata. Nel calcio coesistono episodi negativi e positivi: pali e traverse, rigori, espulsioni, fuorigioco e chi più ne ha più ne metta. Tutte queste variabili capitano nell’arco di un campionato a favore o contro. E’ sempre stato così e sarà sempre così.  La partita di sabato scorso contro l’Empoli ne è un esempio lampante: i due pali colti nel primo tempo da Mpoku e Joao Pedro ed il pareggio dei toscani giunto al 93’ sono lo specchio di quello che è il calcio. Imprevedibile e cinico, ma proprio per questo affascinante. E’ fondamentale la mentalità con la quale si affrontano sia i momenti esaltanti sia le avversità.

    Ecco il Cagliari quest’anno ha dimostrato poca reattività nell’affrontare episodi sfavorevoli ed in generale periodi nei quali i risultati non arrivavano. Ma crediamo che la partita di sabato, nonostante non abbia portato quei tre punti fondamentali, abbia messo in luce una mentalità diversa da parte della squadra. Nel primo tempo si è vista una squadra veloce e determinata, con in testa l’obiettivo ben chiaro che per vincere le partite occorre attaccare e soprattutto tirare in porta. La beffa del gol di Vecino nei minuti di recupero (il secondo ex, dopo Pinilla, che segna ai rossoblù in zona Cesarini) se nell’immediato ha avuto l’effetto di un terremoto nella testa di tifosi e giocatori, non ha però intaccato la fiducia nel poter raggiungere la salvezza e la volontà di provarci in tutti i modi.

    Nei giorni scorsi il presidente Giulini ha dichiarato senza mezzi termini che non prende in considerazione l’ipotesi della retrocessione. Oggi in conferenza stampa Zeman ha confermato che si va a Milano per vincere e che i giocatori sono tranquilli e motivati. Sappiamo tutti che non sarà facile, ma sappiamo anche che questa squadra ha le doti caratteriali e tecniche per risalire la china e dare il massimo nelle undici partite che restano da giocare. Le dichiarazioni ottimistiche del presidente e dell’allenatore non sono di circostanza: entrambi sono convinti che il Cagliari non può retrocedere. I tifosi, siamo sicuri, faranno la loro parte nel sostenere la squadra sino al 31 maggio.

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